Mentre a Londra doveva tenersi il vertice al Foreign Office fra i tre Paesi europei del gruppo E3, ovvero Regno Unito, Francia e Germania, con l’Ucraina e gli Usa per fare il punto sui piani di pace relativi al conflitto russo-ucraino, a Mosca tre potenti esplosioni hanno scosso il centro commerciale Afimall City.
Un denso fumo ha avvolto la zona del centro della capitale russa nei pressi del Cremlino, quando nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale sono avvenute tre forti deflagrazioni che sembra siano state provocate dall’esplosione di un’auto, innescando di conseguenza un enorme incendio. Al momento, secondo quanto è possibile apprendere, i servizi d’emergenza stanno intervenendo per cercare di domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area. Nessun rapporto ufficiale ha però confermato la presenza di vittime o l’entità dei danni. Le autorità inoltre non stanno escludendo alcune pista di investigazione, come l’ipotesi di sabotaggio o terrorismo.
Leggi Anche
Secondo quanto riferito dalla Direzione principale di Mosca del Ministero russo per le emergenze, “ha ricevuto una segnalazione relativa a un incendio sul lungofiume Presnenskaja. Un’auto sta bruciando nel parcheggio sotterraneo di un edificio amministrativo“.
Mosca-Kiev, il vertice a Londra
Oltre ai piani di pace, il meeting sarebbe dovuto inziare prima a porte chiuse tra i ministri degli Esteri e della Difesa del governo di Keir Starmer, David Lammy e John Healey, con i loro omologhi ucraini Andrii Sybiha e Rustem Umerov, per poi proseguire con un confronto a livello di negoziatori e consiglieri per la sicurezza nazionale anche sulle “garanzie” per Kiev promesse nell’ambito del progetto della cosiddetta coalizione dei volenterosi guidata da Londra e Parigi. In questo fase, si sarebbero aggiunti anche Francia, Germania e Stati Uniti con delegazioni di rappresentati.
Il tutto si sarebbe tessuto sulla trama di quella che sembrerebbe una discussione Washington-Mosca, che prevede una possibile intesa di cessate il fuoco da sottoscrivere. La Russia sembra difatti aperta a fermarsi sulle linee del fronte attuali in territorio ucraino, ma in cambio di concessioni dall’importante peso fra cui il riconoscimento dell’annessione della Crimea. Una proposta avanzata che però non detiene, almeno per ora, il via libera di Kiev. Mentre, sembra non siano stati sciolti neanche i nodi in fatto di vitali garanzie di sicurezza americane rispetto all’idea di una missione europea di peacekeeping post tregua.
Il vertice di Londra inizialmente aveva contato sulla presenza anche del Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, che all’ultimo però ha dato forfait, facendo saltare il summit, insieme al braccio destro del Presidente degli stati Uniti, Donald Trump, Steve Witkoff, mentre aveva confermato la sua presenza il generale Keith Kellog, negoziatore per l’Ucraina a cui la Casa Bianca ha finito per affidare un ruolo politico secondario rispetto a Witkoff.
Il dietro front di Rubio sarebbe stato scatenato proprio dal “no” dell’Ucraina a concedere la Crimea alla Russia, ma ha riferito che “non vedo l’ora di dare seguito alle discussioni in corso a Londra e di riprogrammare il mio viaggio nel Regno Unito nei prossimi mesi“, ribadendo come il team statunitense attende “con ansia” di tenere incontri tecnici proficui e concreti con le controparti ucraine e britanniche.
© Riproduzione riservata