Fbi entra in villa Trump, sequestrati documenti riservati

A.B.
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A rivelare l’operazione della polizia federale è lo stesso tycoon in una nota, che la definisce un attacco politico contro la sua candidatura per le elezioni 2024. Portate via dalla lussuosa villa in Florida scatole di documenti

L’Fbi entra in casa di Donald Trump per una perquisizione. L’annuncio è stato dato dall’ex presidente Usa in una nota, poi pubblicata da tutte le principali testate giornalistiche. L’operazione della polizia federale coinvolge la lussuosa residenza a Mar-a-Lago, in Florida. 

Il tycoon, tuttavia, non ha assistito alla perquisizione: si trovava a New York, nella sua Trump Tower, come è solito fare durante la pausa estiva. 

Aperta la cassaforte fra faldoni e documenti

Ancora non sono noti gli obiettivi del Fbi durante la perquisizione a casa Trump. Secondo la Cnn, la polizia avrebbe portato via dalla residenza numerose scatole di documenti prelevate dall’ufficio personale dell’ex capo di Stato. 

Se ciò fosse confermato, sarebbe confermata l’ipotesi che i federali stessero cercando i faldoni classificati che Trump avrebbe portato via una volta terminato il suo mandato alla Casa Bianca. Secondo l’ex portavoce, Stephanie Ghisham, il tycoon «non gestiva correttamente i file riservati. L’ho visto passare in rassegna i documenti, buttarne via alcuni, strapparne altri e metterne in tasca altri ancora». 

Il sequestro dei documenti presidenziali è un crimine federale che Trump ha sempre negato di aver commesso. Non è escuso, inoltre, che i file in questione potrebbero avere a che fare con l’assalto a Capitol Hill dello scorso gennaio: il cerchio si stringe intorno all’imprenditore, dopo che il dipartimento di Giustizia ha iniziato a indagare sul suo presunto coinvolgimento nella rivolta. 

Trump senza freni: «Attacco alla mia candidatura»

La notizia della perquisizione è stata resa nota dall’ufficio stampa dello stesso ex presidente. Come è usuale nella sua strategia di comunicazione, Trump passa alla carica, ammonendo l’operazione degli agenti federali come un attacco personale per la sua prossima candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. 

«Questi sono tempi bui per la nostra nazione: la mia bella casa, Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’Fbi. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte», scrive il repubblicano

«È una strumentalizzazione della giustizia e un attacco dei democratici di sinistra radicali che vogliono disperatamente evitare che mi candidi alle elezioni del 2024 – commenta l’ex presidente, con un sottile tono di vittimismoDopo aver lavorato e collaborato con tutte le principali agenzie governative questo raid non annunciato nella mia residenza non era né necessario né appropriato» 

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