Prato, aggredito in un locale: disposto fermo per una 25enne e un 26enne

Sono accusati di tentato omicidio i due cinesi che lo scorso 9 aprile avrebbero provocato il ricovero d'urgenza di un connazionale. Nell'aggressione, avvenuta all'interno di un locale notturno di Prato, sono stati utilizzati bastoni e bottiglie di vetro

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Lo scorso 9 aprile si era consumata l’aggressione ai danni di quattro cittadini cinesi all’interno di un locale notturno di Prato, il bar karaoke JLD. Uno di loro, Yu Li, era stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale Careggi di Firenze e lì operato alla testa per ridurre “una frattura cranica temporo parietale con emoraggia entoparenchiale”. L’uomo si trova ancora in terapia intensiva ed è sottoposto a coma farmacologico.

Procura di Prato emette

Oggi la Procura di Prato ha emesso un provvedimento di fermo per tentato omicidio nei confronti di due cittadini sempre di origine cinese. Sarebbero un uomo di 26 anni e la compagna di 25. La donna era risultata essere proprietaria di una BMW, sequestrata in Slovenia lo scorso marzo, che potrebbe essere stata utilizzata per trasportare cittadini cinesi clandestini nei paesi dell’Area Schengen, come riportano le indagini. La 25enne è stata già presa in custodia dalla forze dell’ordine. L’uomo non è stato ancora trovato e sono in corso le ricerche.

Dalle riprese video emerge che sarebbero coinvolti altri tre connazionali nell’aggressione sfociata nel tentativo di omicidio. Oltre che delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza del luogo dell’aggressione, gli inquirenti si sono serviti della collaborazione di due testimoni e delle intercettazioni telefoniche per identificare i due autori. É emerso che l’uomo sarebbe a capo del commando che avrebbe commesso l’aggressione a colpi di bastoni di legno, calci e pugni, mentre la donna avrebbe avuto un ruolo primario nel pestaggio colpendo le vittime con bottiglie di vetro.

Non è ancora chiaro il movente che avrebbe scatenato il tentato omicidio, ma la Squadra Mobile di Prato continua a indagare, per chiarire la situazione con l’aiuto della Procura di Prato guidata da Luca Tescaroli.

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