Il rogo del 30 marzo che ha coinvolto il Tesla Center di Roma ha le prime conseguenze. Il consigliere italiano di Elon Musk, Andrea Stroppa, finisce sotto scorta dopo il grave incendio appiccato nella Capitale lo scorso mese. Le autorità, giudicando il 31enne un soggetto a rischio, hanno deciso per l’applicazione di un dispositivo di protezione personale. A gennaio il “braccio destro” del miliardario sudafricano aveva rifiutato di essere sorvegliato dopo aver ricevuto diverse minacce di morte.
Andrea Stroppa, il rifiuto della scorta a gennaio
Andrea Stroppa, considerato il principale consigliere italiano di Elon Musk, è quindi finito sotto scorta. Ad avvallare la decisione sarebbero stati i fatti del 30 marzo in cui un’azione premeditata, che ha visto l’inserimento di ordigni piazzati in specifici punti, aveva devastato la concessionaria Tesla a Roma. L’incendio, secondo quanto riportato, avrebbe visto andare in fiamme 17 auto.
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A dire il vero, già a fine gennaio, al “braccio destro” di Mister X venne affidata la scorta per delle minacce di morte, con scritte come “Piazzale Loreto” e “la fine di Aldo Moro” apparse sui suoi profili social. Tuttavia, il 31enne rifiutò la misura di protezione dichiarando di essere “una persona libera”.
La crescita esponenziale del consigliere di Elon Musk
Negli ultimi tempi, il profilo social di Andrea Stroppa è cresciuto in modo sensazionale e su X, piattaforma di cui è proprietario Elon Musk, si è preso la scena divenendo il “referente informale” del magnate sudafricano.
Dai post critici contro Fratelli d’Italia riguardo al del Spazio alla difesa ad oltranza di Musk e delle sue scelte politiche, sono stati tanti gli episodi in cui Stroppa ha assunto un ruolo decisivo della comunicazione del proprietario di Tesla in Italia. Il 31enne sarebbe, quindi, diventato il simbolo più in vista di quel “fenomeno di odio” che si sta diffondendo nei confronti del miliardario sudafricano.
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