Femminicidio Campanella, oggi i funerali: la bara bianca accolta da applausi e commozione

Sara Campanella è stata uccisa lo scorso 31 marzo con diverse coltellate dal collo. Il 27enne Stefano Argentino avrebbe confessato il delitto, senza però chiarire le motivazioni che lo avrebbero spinto a compierlo

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La bara bianca di Sara Campanella è giunta oggi nella chiesa di San Giovanni Battista a Misilmeri tra la commozione e gli applausi di centinaia di persone, che sono giunte per mostrare la loro vicinanza e la loro solidarietà alla famiglia della giovanissima, uccisa lo scorso 31 marzo a Messina con diverse coltellate al collo. In piazza erano presenti alcuni giovani con indosso una maglietta bianca con la scritta nera “No violenza“, a testimoniare ancora una volta l’importanza di misure a sostegno delle vittime di violenza di genere nel nostro Paese.

I familiari hanno invece potato una foto con con l’immagine di Sara e un palloncino rosa a forma di cuore con su scritto la frase preferita dalla giovane universitaria: “Mi amo troppo per stare con chiunque“. Nella piazza è stato allestito un maxi schermo per permettere ai presenti di partecipare alle esequie e su alcune transenne campeggia uno striscione con la scritta: “Nel ricordo di Sara, a difesa delle donne. Basta femminicidi“.

Ai funerali hanno preso parte il presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dal deputato Gaspare Vitrano. Presenti anche i sindaci di Messina, Federico Basile, e di Misilmeri Rosario Rizzolo, oltre ai vertici delle forze dell’ordine. “Ci manchi Sara, ci manca il tuo amore, le notti trascorse insieme a studiare in videochiamata. Ricordiamo ogni piccolo frammento che ci hai lasciato“, è il messaggio che alcuni colleghi e colleghe dell’università di Messina hanno voluto rivolgere, al termine delle esequie a Sara Campanella.

I funerali di Sara Campanella: l’omelia dell’Arcivescovo di Palermo

Le esequie sono state celebrate dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha definito quella di Sara Campanella “una vita rubata in modo oltremodo crudele“. L’ecclesiastico ha poi ricordato come nella Bibbia l’uomo possa scegliere tra due strade: quella della violenza e quella della relazione. La violenza stessa avrebbe “distrutto la bellezza di Sara, la bellezza delle sue relazioni, la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo attraverso i suoi studi universitari, la realizzazione della sua vocazione professionale e la relazione con l’uomo che lei liberamente aveva scelto di amare“.

L’arcivescovo ha poi ricordato che “l’amore non uccide“, evidenziando come il corpo martoriato di Sara possa essere paragonato a quello di Gesù, “ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano“.

Il femminicidio di Sara Campanella

Sara Campanella è stata uccisa lo scorso 31 marzo con diverse coltellate dal collo, poco dopo aver lasciato il policlinico di Messina ed essersi incamminata verso casa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la giovane sarebbe stata seguita dal 27enne Stefano Argentino, suo collega di corso all’università, che da due anni avrebbe sviluppato un’ossessione nei suoi confronti. Sembrerebbe che il giovane l’abbia raggiunta e poi pugnalata. In seguito sarebbe fuggito, riuscendo a far perdere le sue tracce. Il 27enne è stato arrestato circa 6 ore dopo, a Noto, in una casa di proprietà della sua famiglia.

Nel corso dell’interrogatorio avrebbe confessato l’aggressione, senza però dare una spiegazione del motivo per cui l’avrebbe compiuta. Gli inquirenti avrebbero immediatamente iniziato ad indagare, cercando di comprendere se una seconda persona fosse intervenuta per aiutarlo a fuggire dalla scena del delitto.

La madre del 27enne avrebbe raccontato di aver ricevuto il 31 marzo una telefonata da suo figlio che, visibilmente agitato, avrebbe parlato di “un fallimento” e della volontà di togliersi la vita, senza però far mai riferimento all’aggressione della 22enne. La donna, quindi, sarebbe giunta a Messina e avrebbe accompagnato suo figlio a Noto, senza però comprendere cosa fosse realmente accaduto.

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