Re Carlo III e la Regina Camilla sono giunti su suolo italiano. Atterrati all’aeroporto di Ciampino poco dopo le 17.30, i reali sono stati accolti al 31esimo stormo della Guardia d’onore e dalla banda militare. Il capo del cerimoniale di Stato, Bruno Antonio Pasquino, ha accolto i reali. Carlo, completo gessato blu, è sceso per primo dall’aereo di Stato, seguito dalla regina in blu elettrico e una Chanel nera.
La prima stretta di mano è stata stretta con la sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi, presente al suo fianco, il Ministro degli Esteri britannico, David Lammy, l’ambasciatore britannico a Roma, Edward Llewellyn e l’ambasciatore d’Italia a Londra, Inigo Lambertini. Dopo aver percorso la passerella, Re Carlo e Regina Camilla sono saliti a bordo di una Bentley amaranto e nera dei reali per raggiungere il centro di Roma. Prima di partire, il Sovrano britannico ha rivolto un saluto con la mano ai giornalisti presenti a Ciampino.
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La visita di Stato di Re Carlo
Una vista che il Re affronterà con entusiasmo e determinazione. “Non vede l’ora”, assicurano le fonti di Buckingham Palace, che confermano come il monarca, nonostante i recenti problemi di salute, sia “in ottima forma” e impaziente di iniziare la sua visita ufficiale di quattro giorni in Italia insieme alla regina Camilla.
Una visita dal forte valore simbolico, che si inserisce in un momento di particolare sintonia tra Roma e Londra. Il sovrano sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale con una cena di Stato, incontrerà la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Villa Pamphili e terrà un discorso davanti alle Camere riunite in Parlamento. Tappe di un’agenda fitta, che evidenzia quanto Re Carlo intenda mettere “il dovere prima di tutto”, come sottolineano gli insider reali.
Un Re in ripresa
L’arrivo del sovrano 76enne avviene a pochi giorni da un breve ricovero ospedaliero dovuto agli effetti collaterali delle terapie oncologiche che sta affrontando. La convalescenza a Highgrove, la sua tenuta nel Gloucestershire, è stata “provvidenziale”, secondo fonti vicine alla Corona: “La pausa gli ha permesso di rallentare e tornare in forma smagliante”. A confermarlo anche il commentatore reale Phil Damper: “È apparso pieno di energie e pronto a partire. Questi viaggi, dove può dedicarsi a ciò che ama, sono una vera terapia per lui”.
Una coppia reale e innamorata
Il soggiorno romano avrà anche un tocco personale e romantico. Mercoledì 9 aprile, proprio durante la visita italiana, Carlo e Camilla celebreranno il 20° anniversario di matrimonio. I due si sposarono nel 2005 con una cerimonia civile a Windsor, seguita dalla benedizione nella cappella di San Giorgio. Non si esclude che il banchetto al Quirinale possa essere l’occasione per un brindisi speciale, magari con un pizzico di informalità regale.
Cultura, ambiente e soft power
Re Carlo non è nuovo al Belpaese: con questo, saranno ben 18 i suoi viaggi ufficiali in Italia. Da sempre appassionato di architettura, eredità del Grand Tour, moda sostenibile e tutela ambientale, trova nella Penisola un terreno fertile per le sue battaglie culturali e sociali. La visita includerà anche una tappa a Ravenna – una delle poche città italiane che Carlo non aveva ancora esplorato da erede al trono – prevista per giovedì 10 aprile.
Un’assenza importante sarà invece quella del Vaticano: l’udienza con Papa Francesco è stata rimandata per motivi legati alla salute del Pontefice, ancora in fase di recupero.
L’Italia, cornice perfetta per il rilancio post-Brexit
In un contesto geopolitico segnato dal delicato equilibrio tra il dialogo con l’Europa e la ‘special relationship’ con gli Stati Uniti, Carlo III porta in Italia il peso del suo soft power. A sostegno del governo guidato dal laburista Keir Starmer – che ha scelto proprio Roma per uno dei primi incontri istituzionali internazionali – il sovrano intende rafforzare i legami bilaterali con un Paese che storicamente è un alleato prezioso per Londra. Un re in viaggio, un matrimonio da celebrare e un’amicizia da rinsaldare: l’Italia accoglie Re Carlo III non solo come figura istituzionale, ma anche come uomo che, pur attraversando una sfida personale difficile, non rinuncia al suo impegno. Roma si prepara a stendere il tappeto rosso, con il cuore.
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