Passeggiando in un parco i più attenti avranno notato l’elevata presenza di cani e la scarsa di passeggini o di bambini. Anzi molto spesso oggi i passeggini ospitano proprio i nostri amici pelosi. Questa non è una coincidenza, ma secondo un gruppo di studiosi ungheresi si tratterebbe di un fenomeno preoccupante, che contribuirebbe alla già incalzante diminuzione delle nascite.
Nascite in calo e acquisto animali in aumento
Il team è guidato da Enikò Kubiny, direttrice del dipartimento di etologia dell’università Elte, la quale avrebbe evidenziato un collegamento fra il calo delle nascite e l’aumento dell’acquisto di animali domestici, che starebbero ormai sostituendo i bambini per le coppie che li comprano. Secondo il parere di questa espressa in realtà i due fenomeni non sono uno la conseguenza dell’altro, ma entrambi sarebbero diretti effetti della cosiddetta “trasformazioni delle reti sociali”. Infatti, sembrerebbe che ultimamente si tenda a considerare cani e gatti come veri e proprio componenti della famiglia, come se anche essi fossero umani come i loro proprietari. Ma quali sono le cause di questa trasformazione?
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Gli animali si sostituiscono ai figli
Innanzitutto, un’indagine ha rivelato che i padroni di animali domestici sono persone contrarie all’idea della genitorialità e sembrerebbe idea assai diffusa che un figlio possa richiedere maggiori spese e cure rispetto ad un cane e ad un gatto. Anzi molto spesso il nostro amico Fido viene visto come un “bambino” su cui iniziare a fare pratica in caso dell’arrivo di un eventuale figlio: figlio che alla fine però in molti casi non si vuole più avere. Oggi molte persone parlando del loro cane, infatti, si riferiscono a loro stesse come “mamma” o “papà”.
Sono dati molto bizzarri, ma che fanno riflettere su un problema molto delicato: l’Europa sta diventando letteralmente il “Vecchio continente”, e l’Italia è fra i paesi più vecchi; i bambini sono sempre meno, il tasso di natalità diminuisce mentre la società lentamente “invecchia”.
Papa Francesco: “Le case si svuotano di bambini”
Questo problema silenzioso era stato messo in evidenza non solo dalla dottoressa Kubiny, ma addirittura da Papa Francesco, che agli Stati Generali della Natalità aveva affermato che le case si stanno svuotando di bambini, ma che cani, gatti… non mancano di certo.
Nascite in calo, come risolvere?
Un dato confortante è l’innegabile legame che si può creare fra bambini ed animali domestici. Le famiglie con cani o gatti, infatti, risulterebbero maggiormente coese e unite, presentando un elevato grado di benessere. In questo caso l’animale funge da sorta di “collante sociale”.
Al contrario le persone più sole tendono a cercare di riempire le loro mancanze con un animale da compagnia. Secondo Enikò Kubiny una possibile soluzione sarebbe incentivare il sostegno sociale alle famiglie, in modo tale che non si sviluppino quelle forme di isolamento che portano molti a compensare la mancanza di persone nella propria vita con l’acquisto di animali che possano riempire quel vuoto. E, afferma Kubiny, sarebbe ancora più bello se ad unire una famiglia numerosa ci sia un amico a quattro zampe che possa consolidare quell’unione.
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