Scontro Conte-Crosetto: critiche “all’approccio grillino” ma l’ex premier tuona: “Chieda scusa agli italiani”

Il leader pentastellato ha deciso di non ignorare le dure parole del ministro della Difesa, chiedendo a Crosetto di rispondere ad alcune domande sul comportamento del governo in relazione al sostegno a Kiev e al piano di riarmo Ue, criticandone le posizioni e le scelte

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Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte è finito nel mirino del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ieri nel corso di un’intervista ha sostenuto che “chi ha distrutto le istituzioni è l’approccio grillo del Cinque stelle“. Un attacco che non è passato inosservato e che ha permesso al leader pentastellato di affondare contro il governo e il titolare della Difesa sul tema del riarmo e del sostegno all’Ucraina.

In un lungo posto pubblicato sui suoi profili social, Conte ha chiesto al ministro di rispondere ad alcune domande riguardanti “la sua singolare concezione delle istituzioni“, al fine di dare avvio ad un “sano dibattito pubblico“, che viene definito dall’ex premier come “il modo migliore per rispettare le istituzioni democratiche“. Conte poi non evita di ricordare come, già in passato, Crosetto abbia usato toni durissimi nei confronti del Movimento e della sua persona e come stavolta, però, siano effettivamente necessari dei chiarimenti.

Le domande di Giuseppe Conte a Guido Crosetto

Innanzitutto, il leader pentastellato ha voluto chiedere a Crosetto in che modo sia cambiato ad oggi il suo punto di vista sulla guerra russo-ucraina, sottolineando come il governo Meloni abbiailluso gli italiani per tre anni, convincendoli che stavamo sconfiggendo la Russia“. Ora, secondo Conte, è quindi giunto il momento di “onorare le istituzioni e chiedere scusa agli italiani“, nella consapevolezza dei fallimenti che sarebbero stati accumulati in questi anni.

Rimanendo sul tema del conflitto a Kiev, Conte evidenzia che forse il governo avrebbe potuto muoversi diversamente, “indirizzando il conflitto armato verso un negoziato di pace, senza attendere Trump“, evitando che l’Italia e l’Europa subissero “l’umiliazione di rimanere fuori dal tavolo negoziale“. Il leader del M5S non si risparmia neanche sul tema del riarmo, ricordando come l’Italia abbia sottoscritto un Patto di stabilità proposto da Francia e Germania che ha forzato il Paese a tagliare i fondi per la sanità, l’istruzione, la ricerca e la spesa sociale, senza cercare una controproposta che fosse più favorevole all’Italia.

In seguito, sottolinea l’ex premier, quando il governo si è reso conto delle limitazioni che questo Patto stava imponendo al Paese, Meloni e Crosetto hanno chiesto a Bruxelles il solo scorporo delle spese militari da questo conteggio. Su questo punto, quindi, Conte ha voluto chiedere al ministro della Difesa se effettivamente fosse questa “la priorità degli italiani“, al posto di investimenti che possano aiutare la crisi dell’industria.

Arrivando in tempi recenti, il volto del Movimento ha messo in luce la decisione dello scorso 6 marzo relativa al possibile riarmo dei Paesi membri dell’Ue, chiarendo che dal suo punto di vista questo non sarebbe “il modo di onorare le istituzioni“, perché si starebbe permettendo di “buttare via questa montagna di miliardi, illudendo i cittadini che tutto questo serva a garantire la loro effettiva ‘sicurezza’“. Non soddisfatto, Conte ha anche deciso di sottolineare che questo stesso riarmo avvantaggerà solamente i Paesi membri che hanno una capacità fiscale e con alle spalle una “cultura militare“.

Al contrario, l’Italia dovrà “spendere 30/35 miliardi con un debito sempre più alto, mentre famiglie e imprese soffrono per il caro-vita e il caro-energia e la produzione industriale è al tracollo“. Chi gioverà maggiormente di questa decisione, secondo l’ex premier, è la Germania di Friedrich Merz, che ha già dichiarato di essere pronto a spendere da 50 a 150 miliardi l’anno per il riarmo. “Era necessario sottoscrivere un piano europeo di riarmo per consentire alla Germania di riarmarsi?“, ha chiesto aspramente il leader pentastellato, per poi interpellare direttamente Crosetto: “È questo il modo che avete per onorare il ruolo che  rivestite?“.

Conte ha poi concluso il suo commento ricordando invece la posizione del Movimento 5 Stelle e ribadendo quanto fatto quando il partito era al governo. “Per noi onorare le istituzioni di governo significa altre cose“, scrive l’ex premier, ricordando come nel corso della pandemia siano stati spesi 209 miliardi per la sanità, le scuole, gli asili nido, la ricerca, le migliori infrastrutture, gli investimenti nel capitale umano e come siano stati restituiti ai cittadini 100 milioni euro, attraverso il taglio di stipendio ai parlamentari.

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