Yemen, Trump ordina raid contro gli Houthi: l’Iran minaccia ritorsioni contro gli Usa

"L'Iran non cerca la guerra, ma se qualcuno lo minaccia, darà risposte appropriate, risolute e definitive", ha minacciato il generale Hossein Salami, comandante del Guardiani della rivoluzione, sostenendo che ad ogni attacco perpetrato dagli Usa all'Iran o ai suoi alleati seguirà una risposta da parte di Teheran

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Donald Trump non ha alcuna intenzione di abbandonare le trattative, al momento unilaterali, con Teheran per ottenere il tanto auspicato accordo sul nucleare. La ritrosia dell’Iran, però, ha iniziato a creare un certo fastidio alla Casa Bianca, da cui ieri è arrivato l’ordine di dare inizio ad una massiccia operazione militare nei confronti degli Houthi dello Yemen, ovvero un gruppo armato alleato dell’Iran che contrabbanda armi e al contempo attacca navi Usa e di altre nazionalità nel Mar Rosso e in altri punti strategici per il commercio.

Nella notte, una serie di raid hanno colpito lo Yemen, in particolare la capitale Sanaa, provocando almeno 31 morti, compresi civili, e circa 100 feriti. Gli attacchi aerei Usa si sono concentrati su radar, difese aeree, sistemi missilistici e droni degli Houthi, nella speranza di riaprire le rotte di navigazione internazionali nel mar Rosso che il gruppo yemenita ha interrotto per mesi con i suoi attacchi. In questo senso, quindi, si tratta dell’azione militare più significativa condotta dall’amministrazione Trump dal momento della sua entrata in vigore.

Trump: “Stop agli attacchi alle navi Usa o scateneremo l’inferno”

L’azione è stata annunciata dallo stesso presidente Usa tramite il suo social Truth, sul quale ha dichiarato di aver ordinato al Pentagono di “lanciare un’operazione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi dello Yemen“, giustificando la sua decisione con la convinzione che questi abbiano condotto una campagna di pirateria e terrorismo nei confronti di navi, aerei e droni americani e di altri Paesi. Il messaggio del presidente, poi, si è concentrato sullo stesso gruppo di combattimento, al fine di intimare loro di porre fine agli attacchi al fine di evitare “che si abbatta su di voi un infermo come non avete mai visto prima“.

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Donald Trump segue gli sviluppi degli attacchi in Yemen

Si tratta di una minaccia piuttosto simile a quella già dedicata ad Hamas in riferimento alla guerra con Israele, e che in questo caso potrebbe fare riferimento alla durata dell’attacco contro gli arsenali yemeniti. Secondo alcuni funzionari americani, infatti, i raid contro gli Houthi potrebbero proseguire ancora per alcuni giorni o addirittura settimane. Si tratta quindi di un’operazione capillare e strutturata, che punta a liberare le rotte commerciali e al contempo a spingere l’Iran a cedere alle richieste statunitensi.

L’Iran pronta a rispondere agli attacchi Usa

Proprio Teheran ha deciso di rispondere duramente alla decisione di Trump, sostenendo innanzitutto che la causa principale dell’instabilità in Medio Oriente è dovuta alla “continua occupazione e alle uccisioni di massa in Palestina” e aggiungendo che queste operazioni sono portate avanti con il sostegno di Usa, UK e Francia, che quindi rappresentano una minaccia per il territorio e per la sicurezza della Regione. Quindi, anche l’operazione portata avanti dagli Stati Uniti sarebbe “in linea con il continuo sostegno al ‘genocidio’ palestinese” e rientra nelle violazioni dei principi fondamentali della Carta della Nazioni Uniti e del diritto internazionale.

L’Iran non cerca la guerra, ma se qualcuno lo minaccia, darà risposte appropriate, risolute e definitive“, ha poi minacciato il generale Hossein Salami, comandante del Guardiani della rivoluzione, alla tv di Stato, sostenendo quindi che ad ogni attacco perpetrato dagli Usa all’Iran o ai suoi alleati seguirà una risposta da parte di Teheran. Il vicecapo dell’ufficio stampa degli Houthi, Nasruddin Amer, ha invece preso la parola per annunciare che il gruppo yemenita non ha intenzione di cedere alle richieste Usa ed è quindi convinto di voler rimanere “lo scudo di Gaza” e di volerla sostenere in ogni sua sfida.

Perché l’attacco agli Houthi? L’alleanza con Iran e Hamas

Il presidente Usa ha duramente criticato il suo predecessore, Joe Biden, per i metodi utilizzati per cercare di fermare gli attacchi degli Houthi alle navi Usa e in generale occidentali. “La risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi senza freni hanno continuato ad andare avanti“, ha dichiarato Trump, ricordando come ormai sia passato un anno da quanto una nave commerciale bandiera statunitense è riuscita ad attraversare le acqua del Mar Rosso in sicurezza.

Trump, però, si sarebbe convinto a dare inizio all’operazione principalmente per i rapporti che questo gruppo armato intrattiene con l’Iran. Gli Houthi sono infatti finanziati dall’Iran e grazie ad essi proseguono le loro offensive, riuscendo a controllare anche gran parte del territorio dello Yemen.

Nell’ultimo decennio, questi sono riusciti a prendere di mira più di 100 navi Usa, causando una massiva deviazione dei traffici marittimi tra  Asia ed Europa e costringendo l’esercito Usa e una costosa campagna per intercettare missili e droni che hanno bruciato le scorte di difesa aerea degli Stati Uniti. Inoltre, il gruppo yemenita sostiene che questi attacchi siano condotti come tentativo di sostenere la causa di Hamas contro lo Stato ebraico.

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