Bandiere dell’Unione europea, della Pace e dell’Ucraina e, almeno per il momento, nessuna di partito. Una piazza per l’Europa, la manifestazione organizzata a Piazza del Popolo a Roma, e lanciata dal giornalista Michele Serra, ha radunato attivisti, europeisti ma anche molti parlamentari che, tra slogan pro-Europa e contro il riarmo, invitano alla costruzione dei rapporti umani.
Sulle note dell’Inno alla Gioia intonato da Lorenzo Jovanotti, si raccolgono tutti i leader delle opposizioni. Tutti tranne il M5s, che ha deciso di non partecipare in quanto, come spiegato dal leader pentastellato, Giuseppe Conte, si dicono contrari “a questa Europa bellicista”. Parlamentari molto diversi tra loro ma uniti da un’unica idea di Europa.
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Serra: “Una piazza che incarna la democrazia”
Dal palco, un “siamo in tanti perché siamo un popolo” invocato da Michele Serra, apre la manifestazione orientata a risvegliare lo spirito di un’Europa romantica e antica che si rifà a quello di Ventotene, quindi, all’unità e all’idea europeista di una rivoluzione democratica d’Europa, di creare una federazione europea ispirata ai principi di pace e libertà, con base democratica.
Il giornalista fautore del raduno nel suo intervento, si sofferma sul concetto di popolo, “che negli ultimi anni è stata sottratta alla democrazia ed invece è la più democratica delle parole“. Una piazza Europea che, a detta di Serra è una piazza di persone che su molte cose non la pensano allo stesso modo, “ognuno di voi potrebbe avere qualcuno accanto che vota per una altro partito, che non crede in Dio o nel vostro Dio“, ma “proprio questo rappresenta la democrazia“.
Proprio sulla scia di uno spirito d’unità e compattezza, il Partito democratico si accoda con “uno spirito federalista che vuole riuscire a far superare i veti e gli egoismi nazionali che hanno fino a qui tenuto sempre a freno il progetto europeo“, ha ribadito la Segretaria dem. E tra solidarietà, giustizia sociale e pace giusta, Schlein invita a godersi la manifestazione senza far scoppiare polemiche, insieme ad un Angelo Bonelli che dice “assolutamente no al riarmo perché significherebbe compromettere la nostra economia, tagliare servizi sociali, la sanità e la scuola“.
E all’accusa sull’essere “pacifinti“, il co-portavoce di Europa Verde risponde duramente che le persone in piazza radunate sono “uomini e donne responsabili ce si oppongono a chi gioca con la guerra“.
Poi, all’appello di una creazione di un’Europa politica, federalista, Riccardo Magi risponde con il sostegno alla comunità ucraina. Il Segretario di +Europa ricorda che l’Ucraina sta chiedendo di divenire Stato membro dell’Ue da dieci anni e “pensiamo che in questo momento cantare bella ciao sia possibile solamente con la resistenza ucraina“.
Anche Azione si presenta alla manifestazione al fianco della comunità ucraina e georgiana, per rimarcare il dovere della presenza di una Europa “forte, potente, capace di respingere le aggressioni economiche di Donald Trump e le aggressioni militari di Vladimir Putin“. Mentre però a rimarcare che “la pace deve essere garantita da un’Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente“, è il leader Carlo Calenda andando controcorrente con il filone anti-riarmo sostenuto dai più in Piazza.
Ma a sostenere l’iniziativa per l’Europa non solo politici. Infatti, schierati sul palco di Piazza del Popolo, figurano attori, cantanti, scrittori ed intellettuali, da Fabrizio Bentivoglio, Corrado Formigli, a Jovanotti, come Renata Colorni Spinelli e Corrado Augias. Unione e diritti sono stati il fil rouge di tutti gli interventi, che più volte hanno ricordato il manifesto base del’Ue.
Particolarmente apprezzato, Antonio Scurati che ha ricordato le origini dell’Europa, nata dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale. Così lo scrittore ha ribadito che i presenti in piazza “non sono gente che invade i Paesi confinati, che bombarda e rade al suolo le città“, né tanto meno “massacra e tortura i civili, o deporta i bambini usandoli come riscatto“.
Una piazza per l’Europa, i contestatori
Mentre, con le foto di Giorgia Meloni, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, con la scritta “guerrafondai” e sopra l’impronta di mani rosse, a simboleggiare il sangue, hanno fatto sentire la propria presenza anche diversi manifestanti contro i leader di governo e dell’opposizione. Nella grande affluenza di radunati al corteo dei movimenti, sono comparsi anche cartelli con piccole bandiere palestinesi e le foto della Segretaria dem insieme alla senatrice Liliana Segre e quella di Michele Serra con Fabio Fazio, con su scritto: “art.11, l’Italia ripudia la guerra ma questa cosetta non ve la ricordate?!“. A tirare le fila del corteo, invece, un lungo striscione recitante “il popolo russo non è mio nemico” e bandiere della Pace.
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