“L’unico mega dazio che ha messo in ginocchio interi settori produttivi in Italia e in Europa li ha messi Bruxelles“, con queste parole il vicepremier leghista, Matteo Salvini, provoca un terremoto politico nel corso della kermesse della Lega in corso ad Ancona, di fatto criticando l’azione finora portata avanti dall’Unione europea nei confronti della guerra commerciale messa in atto da gli Stati Uniti.
Una frase forte, a cui Salvini ha fatto seguire una spiegazione riguardante il ruolo che l’Italia dovrebbe rivestire all’interno di questa situazione. Innanzitutto, per il leader della Lega è necessario che si lavori per evitare danni all’economia italiana, “parlando direttamente con Trump e con gli Usa, non tramite Macron o la Von der Leyen“. Poi, è necessario entrare nell’ottica del presidente Usa che utilizza “la minaccia dei dazi per arrivare ad accordi economici e commerciali“.
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Il ministro dei Trasporti non ha evitato di rispondere ad alcune domande riguardanti la salute della coalizione di maggioranza, sostenendo che la Lega sia il “collante” della coalizione di centrodestra e che al momento non vi sia alcun tipo di problema legato alla convivenza dei tre partiti.
Interpellato sulla partecipazione del premier alla riunione indetta oggi da Keir Starmer sulla “coalizione dei volenterosi“, Salvini ha sostenuto che non vi sarebbe alcun attrito sulle posizioni in tema bellico, per poi affondare contro i suoi detrattori: “Mi hanno accusato di essere un agente al servizio di Putin, follia, perché ritenevo che la guerra dovesse finire al tavolo della diplomazia non nelle trincee, e finisce così“.
Salvini: “Possiamo tornare ad avere buoni rapporti con la Russia”
Tornando a parlare di guerra in Ucraina, il ministro dei Trasporti ha ricordato come il conflitto pesi gravemente sulle spalle di imprenditori e lavoratori italiani che “pagano le sanzioni contro la Russia“, che però, secondo la ricostruzione di Salvini, non avrebbero messo in ginocchio Mosca ma le imprese del nostro Paese. Il vicepremier però si dice speranzoso sul futuro dei rapporti con il Cremlino, tanto da arrivare a dichiarare che l’Italia, avendo buoni rapporti con Washington e Gerusalemme, “può tornare ad avere buoni rapporti anche con la Russia“.
Il ragionamento del vicepremier riguarda la possibilità che invece la Cina sfrutti questo momento di allontanamento tra Mosca e Bruxelles, per affinare i suoi rapporti con il Paese dell’Est Europa.
Salvini: “Mi domando come si può parlare di fare debito pubblico per comprare armi”
Tornando a Bruxelles, Salvini ha duramente criticato il piano di riarmo presentato dalla presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Il vicepremier ha sfruttato la concomitanza con l’ondata di maltempo che sta sferzando Toscana ed Emilia Romagna per sostenere che l’Italia dovrebbe investire di più sulla messa in sicurezza del territorio e non per la difesa.
“Mi domando come si possa parlare di fare debito pubblico per comprare missili e carri armati“, ha dichiarato il ministro, ricordando l’aumento del debito che fu gestito in modo simile nel periodo del Covid, della guerra e dell’aumento del costo dell’energia. “La pace può fare la differenza“, ha continuato, sottolineando come grazie ad essa sarà possibile tornare ad investire per migliorare le infrastrutture, anche nelle zone interne del Paese.
Il vicepremier ha poi pronunciato il suo ultimo affondo contro l’Europa, sottolineando come, mentre Trump, Putin e Zelensky continuano a parlare di tregua, disarmo e pace, in Europa si ipotizza di procedere con “800 miliardi di debito per comprare armi“. Una possibilità che si presenterebbe come un controsenso e che ostacola il processo di pace e quindi di rinascita per l’economia europea e italiana. “La lega ha votato e voterà sempre no a un solo euro di debito pubblico a eserciti europei, soldati italiani in Ucraina“, ha concluso Salvini, aggiungendo che l’obiettivo del partito ad oggi è quello di potenziare le forze armate italiane e la sicurezza interna del Paese.
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