Venezia, una donna fu offesa e le fu strappato il niqab. Per il giudice non si tratta di odio razziale

Nel dicembre del 2022 una donna di origini bengalesi sarebbe stata aggredita verbalmente da due donne. Una di esse le avrebbe strappato il niqab scatenando la rabbia della comunità bengalese. Per il gup non si trattò di espressioni di odio razziale

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“Ma dove va quella mascherata come un fantasma? Gente come lei non dovrebbe essere in Italia”. Queste furono le parole che due donne italiane avrebbero rivolto ad una donna, figlia di un imam, nel dicembre del 2022 a Marghera, località vicino a Venezia. A scatenare il tutto sarebbe stato il niqab indossato dalla ragazza.

L’episodio, che fece il giro delle cronache, vide la reazione del padre che avrebbe fatto scattare la presunta aggressione fisica con una delle due donne che avrebbe reagito colpendo con calci e pugni la donna. Molti sostennero che era sorta l’aggravante del razzismo, ma il gup, nella giornata di ieri, ha chiesto di eliminare l’accusa dal capo d’imputazione.

Venezia, la ricostruzione dei fatti

Nel dicembre del 2022, Sanuara Sardar era andata a trovare sua cognata e si fermò sul portone, insieme ai propri bambini, per aspettare il padre e il marito. A quel punto le due donne avrebbero rivolto dei commenti offensivi nei confronti della donna, 29 anni di origini bengalesi, la quale cercò di non reagire e avvisò il padre.

Ne seguì. quindi, una colluttazione fisica e la 29enne sarebbe stata raggiunta da un calcio sulla gamba, un pugno all’orecchio e infine le avrebbero tolto dal viso il velo. Quest’ultimo, in una sorta di sfregio, sarebbe stato strappato e fatto a pezzi. La vicenda indignò l’Italia intera con la comunità bengalese che si attivò marciando per le strade di Mestre. La grande manifestazione di solidarietà nei confronti di Sardar vide il coinvolgimento di 1000 persone. Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, espresse la vicinanza della città alla comunità islamica.

L’ipotesi dell’aggravante del razzismo

Dopo il grave episodio, la Procura di Venezia aveva identificato e portato a processo la donna che avrebbe aggredito fisicamente Sanuara Sarder. Tuttavia, il gup Claudia Ardita, valutando la circostanza sulla base degli atti pervenuti, ha restituito quest’ultimi al pm Elisabetta Spigarelli. Nel fare ciò, ha chiesto di eliminare l’aggravante dell’odio razziale, infatti, secondo quanto sostiene il giudice, le presunte frasi rivolte alla 29enne non erano espressioni di un odio contro razza o religione.

Riformulata l’accusa, quest’ultima si discuterà dei reati contestati di violenza privata e lesioni. D’altro canto la donna italiana, assistita dall’avvocato Elena Sorgato, nega ogni tipo di responsabilità. Ora la palla passa alla Procura che dovrà decidere se togliere l’aggravante del razzismo o riportarla di fronte ad un altro gip.

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