La Toscana è divenuta la prima Regione a promulgare una legge sul fine vita medicalmente assistito dopo un percorso nato su iniziativa popolare e sostenuto dall’Associazione Luca Coscioni. La conferma della promulgazione è arrivata da una nota della Regione Toscana, in cui il presidente Eugenio Giani ha sottolineato la volontà di voler procedere in tempi brevi con le attuazioni delle procedure per la costituzione di una Commissione etica e degli adempimenti che la legge prospetta per l’attività della giunta.
Un successo per tutti i cittadini toscani che hanno lottato affinché il diritto al suicidio assistito fosse garantito a tutti coloro che presentano le giuste caratteristiche e soprattutto la volontà di porre fine alle proprie sofferenze. Il percorso della legge è stato costellato di difficoltà, ma sembrerebbe che ora sia arrivato il momento tanto auspicato.
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La legge infatti era stata approvata lo scorso 12 febbraio dal Consiglio regionale toscano, il primo a varare norme che regolano tempi e modalità per l’accesso al fine vita sulla base di una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni, ma la sua promulgazione era stata sospesa a causa della presentazione solo tre giorni dopo di un formale ricorso al collegio di garanzia da parte di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.
Fine vita, l’iter della legge sul suicidio assistito in Toscana
Il 15 febbraio scorso, quindi, i partiti di centrodestra hanno presentato una richiesta di valutazione sulla norma per comprendere se, in assenza di una legge statale che assicuri la necessaria uniformità, questa risultasse conforme “allo Statuto della Regione Toscana con il riparto di competenze legislative previsto in Costituzione“. Proprio questo ricorso ha quindi bloccato l’iter della legge fino a ieri, quando l’organo regionale si è espresso contro i ricorrenti.
Il collegio di garanzia aveva a disposizione 30 giorni per prendere una decisione e, nel caso in cui avesse accolto la richiesta dei tre partiti, l’iter della legge sarebbe dovuto ripartire da capo. La decisione di ritenere illegittima la richiesta del centrodestra ha invece permesso alla Regione di promulgare la legge.
Fine vita, Giani: “L’opposizione ha agito per ragioni politiche“
Il presidente della Toscana, commentando la promulgazione della legge, ha sostenuto che la scelta del collegio di garanzia avrebbe dimostrato “la natura strumentale del ricorso, agito dall’opposizione per motivazioni politiche“. Giani ha infatti sottolineato come la legge sia stata elaborata attraverso un confronto, una concertazione, un approfondimento molto serio, di cui il collegio ha ottenuto conto.
Sulla questione si è poi espressa anche Silvia Noferi, consigliera regionale del M5S, esprimendo soddisfazione per il pronunciamento del collegio e sostenendo che quello del centrodestra sia stato “un maldestro tentativo della destra di riportare indietro le lancette della storia“.
I capigruppo di Forza Italia, Marco Stella, Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi e Lega, Elena Meini hanno invece dichiarato che il punto della loro richiesta riguardava la conformità dello statuto alla Costituzione, su cui il collegio non avrebbe preso una decisione in quanto non rientrerebbe nelle loro competenze. “Abbiamo sempre sostenuto l’illegittimità costituzionale della legge e anche oggi, dopo la pronuncia del collegio di Garanzia, continuiamo a sostenere la nostra tesi“, hanno quindi rivendicato.
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