Il processo per la creazione del nuovo governo in Germania, dopo le elezioni che si sono tenute lo scorso 23 febbraio, procede senza eccessive problematiche. Friedrich Merz, il leader del partito dei cristiano-democratici, uscito vincitore con il 28,6% dei voti, ha aperto alla possibilità di una coalizione con il partito dei socialdemocratici, finora guidati dall’attuale cancelliere Olaf Scholz.
Se le trattative dovessero procedere ancora in questo senso, la Germania tornerà ad essere guidata dalla cosiddetta Grosse Koalition, ovvero una coalizione formata dal Cdu, insieme alla branca bavarese del Csu, e dall’Spd, che ha già governato nell’epoca Merkel. Nessuna possibilità di inclusione per l’Afd di Alice Weidel. Il cordone sanitario intorno ai partiti di ultradestra regge ancora in Germania e sin dalla sua campagna elettorale, Merz ha chiarito di non avere intenzione di tendere la mano all’Alternative fur Deutchland.
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Secondo quanto sostenuto dal leader del centrodestra tedesco, i colloqui esplorativi tenuti insieme ai due partiti si sono conclusi e sembrerebbe che sia stato trovato un accordo su diverse questioni. “Abbiamo un documento comune che sarà la base delle trattative per definire il patto di coalizione“, ha spiegato Merz in conferenza stampa, chiarendo che al momento l’accordo riguarda la migrazione, le finanze e il mercato del lavoro e dell’economia.
Germania, Merz: “Con Spd accordo su questioni sostanziali”
Il possibile futuro cancelliere, ora al lavoro per costruire una maggioranza che possa costituire il governo tedesco, ha dichiarato di aver trovato ottimi spunti di collaborazione con i socialdemocratici. Secondo quanto da lui dichiarato, sembrerebbe che uno dei punti focali dell’accordo tra i due partiti riguardi proprio il tema dell’immigrazione, centrale nella politica tedesca.
Merz ha infatti annunciato che l’intenzione è quella di ampliare “massicciamente” i controlli alle frontiere sin dal primo giorno di governo e di utilizzare questi controlli per aumentare “significativamente” il numero dei respingimenti. Tra le decisioni del nuovo esecutivo vi sarebbe quella di ripristinare l’obiettivo di limitare l’immigrazione, porre fine ai programmi di ammissione volontaria, come quelli con l’Afghanistan, e di istituirne dei nuovi. Inoltre, la polizia federale avrà il compito e l’autorità di trattenere gli stranieri che devono lasciare il paese e di presentare domanda di custodia cautelare per garantirne l’espulsione.
Oltre all’immigrazione, sono numerose le novità anche per quanto riguarda l’industrializzazione del Paese, che sta attraversando un periodo piuttosto complesso. La Grosse Koalition vorrebbe ridurre i costi dell’energia di circa 5 centesimi per chilowattora e avviare una riforma industriale per le aziende. Si lavora anche per far ottenere alla Germania il primo reattore a fusione nucleare al mondo.
Dovrebbe essere “riprogettato” l’attuale sistema di reddito di cittadinanza, al fine di includere una sicurezza di base per chi cerca lavoro. Sempre nell’ambito professionale, si riflette sulla possibilità di creare un orario di lavoro massimo che sia settimanale e non giornaliero e di rendere esenti da imposte i bonus per gli straordinari. Un piano “complesso e ambizioso“, come riconosciuto dallo stesso Merz, che sembra però intenzionato a dare un vero e proprio scossone al Paese, nella speranza di farlo riemergere il prima possibile dalla recessione in cui si trova bloccato da ormai due anni.
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