Ucraina, lo stop agli aiuti Usa indebolisce la difesa: Mosca avanza nel Kursk

Dopo i brutali attacchi delle due scorse notti e la perdita di gran parte dei territori conquistati nel Kursk, l'Ucraina inizia a scendere a patti con le conseguenze dello stop agli aiuti degli Stati Uniti. Secondo una parte dei media ucraini, l'esercito starebbe valutando una ritirata dalla regione russa, per evitare un accerchiamento e conseguenze catastrofiche

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I moniti di Donald Trump e le accuse di Volodymyr Zelensky non hanno fermato la Russia dal decidere di aprire nuovamente il fuoco contro l’Ucraina. Dopo il violento attacco che si è verificato tra la notte di giovedì e venerdì, che ha preso di mira le infrastrutture energetiche del Paese, questa notte le bombe russe hanno nuovamente interessato il territorio di Kiev.

La città più colpita è stata Dobropilia, situata nella regione orientale del Donetsk, quasi del tutto occupata dalle truppe russe. Sarebbero almeno 11 morti e circa 30 i feriti causati dai vari attacchi che le truppe di Mosca hanno messo in atto. Una serie di offensive brutali che hanno scatenato la rabbia del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Questo, in un post pubblicato su Telegram, ha sottolineato che i nuovi attacchi dimostrano che “gli obiettivi di Mosca sono rimasti immutati” e che quindi resta fondamentale continuare a fornire sostegno al Paese, al fine di proteggere la vita e l’incolumità della popolazione. “Serve rafforzare la nostra difesa aerea e inasprire le sanzioni“, ha infatti tuonato Zelensky, quasi mandando un segnale al presidente Usa, Donald Trump, che ha sospeso gli aiuti a Kiev e minacciato nuove sanzioni per la Russia.

Il possibile ritiro dell’esercito ucraino dal Kursk

Ad aggravare la situazione, vi sarebbero le condizioni in cui sono costretti a combattere i soldati ucraini al fronte. Senza i sistemi di intelligence e satellitari americani, le offensive nel Kursk, zona russa al confine con l’Ucraina, sembrano non essere più efficienti. Secondo quanto dichiarato dal Time, sembrerebbe che le truppe russe stiano mietendo centinaia di morti tra i soldati ucraini, oltre a riconquistare passo dopo passo diversi villaggi che da questa estate sono nelle mani di Kiev.

I media ucraini si sono divisi tra chi sostiene che Zelensky stia valutando un ritiro delle truppe dalla Regione, poiché i soldati sarebbero a rischio accerchiamento dopo che la Russia ha sfondato le principali linee di difesa e interrotto le catene di approvvigionamento, e chi invece ritiene che l’esercito stia prendendo delle misure per stabilizzare la situazione e pianificare contromisure.

Gli attacchi tra Russia e Ucraina nella notte

Il presidente di Kiev ha quindi definito “spregevoli e disumani” gli attacchi russi che si sono verificati nella notte. Secondo il racconto di Zelensky, sarebbero stati lanciati due missili balistici al centro di Dobropilia e, dopo che i servizi di emergenza sono giunti sulla scena, è stato sganciato un altro attacco, che “ha preso deliberatamente di mira i soccorritori“.

Il dipartimento militare russo ha invece sostenuto che i suoi sistemi di difesa aerea avrebbero intercettato e distrutto 31 droni ucraini: 26 sul territorio del Territorio di Krasnodar, 3 sul territorio dell’Oblast’ di Bryansk e 1 ciascuno sui territori delle Oblast’ di Leningrado e  Jaroslavl. Non sarebbero state registrate vittime, ma un uomo alla guida di un auto è rimasto ferito in un attacco con un drone ucraino nella città di Orlovka. Secondo il governo russo, la maggior parte dei droni sono stati abbattuti.

Cresce la fiducia in Zelensky: come ha influito Trump

Un dato interessante in questi ultimi giorni di conflitto, riguarda l’improvvisa crescita dell’indice di fiducia dei cittadini nei confronti del presidente Zelensky. Rispetto al primo periodo di febbraio, quando i consensi del leader di Kiev erano fermi al 57%, un nuovo sondaggio realizzato tra il 14 febbraio e il 4 marzo, ha permesso di scoprire un balzo in avanti di ben 10 punti percentuali per il presidente.

Gli ucraini che di lui invece danno un giudizio negativo sono il 29% oltre a un 4% che non si esprime, con un divario del 20% fra chi si fida e chi no. Sembrerebbe che a dare uno scossone ai consensi sia stato proprio il diverbio con Donald Trump alla Casa Bianca, che avrebbe convinto anche i più scettici delle buone intenzioni di Zelensky.

Sembrerebbe, però, che i consensi registrino un calo nell’Ucraina orientale, dove i giudizi positivi sono del 60% e quelli negativi del 36%. Nel resto del Paese, invece la situazione sembra stazionaria e confermerebbe al presidente di essere ancora seguito dal suo popolo.

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