Russia critica il discorso di Macron: “La retorica nucleare è una minaccia, vuole che la guerra continui”

Inoltre, Mosca ha chiarito pubblicamente che l'eventuale presenza di soldati europei in Ucraina sarà considerata "non un presunto coinvolgimento ibrido, ma diretto, ufficiale, aperto ei Paesi Nato nella guerra contro la Russia"

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Il discorso che Emmanuel Macron ha tenuto di fronte alla Nazione ieri sera, annunciando la volontà di proporre all’Europa uno scudo nucleare made in France per rispondere alle possibili minacce provenienti dalla Russia, hanno creato un certo sconcerto a Mosca. Il presidente russo, Vladimir Putin, non si è espresso direttamente su quanto accaduto, preferendo mandare avanti i suoi collaboratori, che hanno espresso parole durissime nei confronti della Francia e dell’Europa intera.

Macron è scollegato con la realtà“, ha criticato duramente la portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, aggiungendo che ciclicamente Zelensky smentirebbe alcune sue dichiarazioni del passato con nuove proposte o allarmi. Il riferimento, stavolta, è alla decisione del presidente Macron di porsi in prima fila nella lotta per le garanzie di sicurezza a Kiev.

Il titolare dell’Eliso ha inizialmente proposto l’invio di truppe europee in Ucraina per garantire il mantenimento della pace, riuscendo a coinvolgere nel progetto anche il Regno Unito. Poi, nel corso del Consiglio europeo odierno, Macron porterà gli altri leader presenti a riflettere sulla possibilità di una dissuasione nucleare in Europa, al fine di proteggere il continente dai pericoli esterni.

Lavrov: “La retorica nucleare francese è una minaccia per la Russia”

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha invece sostenuto che la retorica nucleare portata avanti dalla Francia è da considerare “una minaccia per la Russia“, in quanto seguita dalla richiesta di una convocazione di una riunione dei capi di Stato maggiore dei Paesi Ue e della Gran Bretagna.

Il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ha invece sottolineato che il discorso tenuto ieri da Macron dimostrerebbe che “la Francia vuole che la guerra continui“, oltre a confermare le ostilità del Paese nei confronti di Mosca. Sulla possibilità dell’invio delle truppe europee in Ucraina, il Cremlino ha annunciato di non poter accettare in alcun modo la possibilità perché si tratterebbe di “un dispiegamento di un contingente per uno scontro“.

Inoltre, Mosca ha chiarito pubblicamente che l’eventuale presenza di soldati europei in Ucraina sarà considerata “non un presunto coinvolgimento ibrido, ma diretto, ufficiale, aperto ei Paesi Nato nella guerra contro la Russia“. In questo senso, poi, i russi hanno sottolineato che finora la Francia non ha in alcun modo aperto alla possibilità di un dialogo con il Cremlino, per cui al momento Mosca non vedrebbe alcune tipo di spazio per un compromesso.

Il portavoce Peskov ha poi evidenziato che la Russia è allineata con le dichiarazioni del segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che ieri ha definito il conflitto in Ucraina “una guerra per procura tra Russia e Usa“. Mosca, però, è più propensa a leggere gli eventi come un conflitto nei confronti dell’Occidente collettivo“. Intanto, a Bruxelles proseguono i lavori del Consiglio europeo straordinario, che potrebbe rivelarsi un banco di prova per l’Europa e che potrebbe garantire alla Russia nuovi spunti di riflessioni sul ruolo ricoperto dal continente europeo nel conflitto contro l’Ucraina.

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