Bari, crolla palazzina di 5 piani: il racconto della 74enne estratta viva dalle macerie dopo 26 ore

La donna si trova in condizioni stabili, con due fratture alle costole e diverse ecchimosi sul corpo. Ai microfoni della Rai è riuscita a raccontare alcuni passaggi della terribile esperienza vissuta dopo il crollo

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La donna di 74 anni che mercoledì era rimasta intrappolata sotto le pesanti macerie provocate dal crollo di una palazzina di cinque piani a Bari è stata estratta viva dopo ben 26 ore di ricerche. L’anziana è stata immediatamente trasferita nell’ambulanza che la sta portando in ospedale per garantirle le cure necessarie. Al momento della messa in sicurezza della 74enne, i vigili del fuoco e i presenti si sono lasciati andare ad un applauso liberatorio, consapevoli della situazione piuttosto rara a cui hanno avuto la possibilità di assistere.

Sul posto era presente anche il sindaco di Bari, Vito Leccese, che ha definito gli operatori dei veri e propri “eroi“, sottolineando come la macchina dei soccorsi abbia funzionato perfettamente e come questo debba essere un orgoglio per la città intera. Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, la donna è stata protetta dalla porta blindata della sua abitazione. I soccorritori hanno riferito che la 74enne è stata individuata in prossimità del vano scale della palazzina, che forse aveva raggiunto nel tentativo di fuggire.

Il racconto della 74enne sopravvissuta

La donna, estratta ieri sera dalle macerie, si trova ricoverata al Policlinico di Bari, dove è giunta con due fratture costali e una serie di ecchimosi al torace, al bacino e agli arti inferiori. Le sue condizioni sono stabili, ma i medici sono intenzionati a tenerla in osservazione per qualche altro giorno, per scongiurare qualsiasi tipo di problematica. La donna è riuscita a raccontare, anche se a fatica, il terrore di quelle ore passate in mezzo alle macerie e soprattutto per quale motivo si trovasse nel palazzo.

Ero andata a casa a prendere un po’ di roba per andare a un funerale. Stavo uscendo quando ho sentito un forte rumore e la porta blindata è caduta su di me“, ha spiegato la 74enne, che sarebbe riuscita a farsi scudo dei detriti e a creare uno spazio in cui respirare aria pulita grazie al suo braccio. “Avevo freddo e paura, pensavo che sarei morta“, ha raccontato ai cronisti, chiarendo che quelle 26 ore sono apparse veramente interminabili. Ieri poi, la donna si sarebbe accorta dei soccorsi e sarebbe riuscita a far sentire loro la sua voce.

Ieri mattina ho visto i fari dei Vigili del fuoco e ho gridato di nuovo ‘aiuto aiuto’, e uno di loro, Giuseppe, mi ha detto ‘signora un momento, ora veniamo“, ha raccontato la donna, chiedendo poi di poter incontrare il soccorritore che l’ha confortata, per poterlo ringraziare ancora. Un sentimento di gratitudine, espresso anche dalla comunità di Bari, che ha esposto in città uno striscione con scritto: “Il pompiere paura non ne ha“.

Bari, la ricostruzione della tragedia

Il crollo si è verificato nel quartiere Carrassi, all’angolo tra via De Amicis e via Pinto. L’anziana aveva lasciato il suo appartamento lo scorso anno, dopo la richiesta di sgombero, ma sembrerebbe che a volte vi facesse ritorno per recuperare qualche oggetto personale.

Nel tardo pomeriggio di ieri, poi, è accaduta la tragedia. Un rumore sordo e poi la nube di polvere e detriti hanno terrorizzato la città, che in poco tempo è stata invasa dal caos. Immediato l’intervento delle autorità competenti, con il Numero unico di emergenza che ha gestito le segnalazioni di pericolo individuate. I partenti della 74enne hanno aiutato i soccorritori, fornendo loro informazioni sull’appartamento della donna, che si trovava al quarto piano, per renderne più semplici le ricerche.

Bari, crollo edificio
Il palazzo crollato a Bari

Il lavoro dei vigili del fuoco e del soccorso alpino speleologico si è sin da subito concentrando su uno specifico punto delle macerie, da cui sarebbe stato possibile percepire le vibrazioni emesse dal cellulare della donna. Le operazioni dei soccorritori hanno proseguito senza sosta da ieri sera. Grazie all’aiuto di una gru è stato possibile rimuovere parte dei detriti, come riportato da Ansa.

Bari, il crollo e i soccorsi

Il 24 febbraio dello scorso anno, gli abitanti della palazzina tra via De Amicis e via Pinto sono stati invitati a lasciare l’edificio a causa dei pericoli strutturali in esso individuati. Secondo quanto riporta Agi, sembrerebbe che la donna abbia deciso di rimanere nonostante i pericoli. I lavori di consolidamento dell’edificio avevano avuto inizio alcune settimane fa, ma al momento del crollo non erano presenti operai.

Salve anche due famiglie che risiedevano al primo piano, forse abusivamente come riporta Agi. Una si trovava fuori città al momento del crollo, l’altra sarebbe riuscita a fuggire non appena sentiti i primi scricchiolii provenire dalle pareti. I residenti di due palazzi vicini sono stati evacuati in via precauzionale e quelli che non avevano altri posti in cui risiedere sono stati sistemati dal Comune in alcune camere d’albergo.

Bari, il racconto dei testimoni

Diversi testimoni hanno raccontato il caos e la paura che il crollo avvenuto ieri hanno causato. In pochi secondi, parte della città è stata resa inaccessibile e diverse persone si sono ritrovate bloccate nella nuvola di cenere scaturita proprio dal crollo. “Tutti correvano, piangevano e urlavano. Non riuscivamo nemmeno a capire dove fosse la via di fuga, la confusione era totale“, ha raccontato un testimone all’Agi, riassumendo in poche parole gli attimi di panico vissuti ieri.

L’intera zona è stata immediatamente chiusa al traffico e il rione è quindi andato in tilt. Alcune auto in sosta sono state sepolte dai detriti. Il sindaco di Bari, Vito Leccese, è immediatamente accorso sul posto, dove è rimasto fino a tarda notte. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha invece assicurato il massimo supporto alle operazioni di soccorso, chiarendo che la protezione civile nazionale “è a disposizione per fornire tutto il supporto necessario“.

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