Giorgia Meloni continua a credere che le “tifoserie” siano argomenti inutili da lasciare ai bambini, per cui l’Italia non ha preso una posizione netta in merito allo scontro tra il presidente Usa, Donald Trump, il suo omologo, Volodymyr Zelensky, nello Studio Ovale della Casa Bianca. Il Presidente del Consiglio, però, ha le idee chiare su come il nostro Paese è posizionato all’interno dello scacchiere euroatlantico e soprattutto non ha dimenticato di ricordare a Zelensky il sostegno dell’Italia alla sua causa.
“La mia linea è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente“, ha dichiarato il premier, ospite di XXI Secolo, su Rai1, dove ha ribadito duramente che “non manderemo soldati italiani in Ucraina“. Una risposta anche alla richiesta di Emmanuel Macron, fautore della proposta delle truppe di interposizione europee a Kiev, che proprio ieri aveva chiesto all’Italia di allinearsi alla posizione di Gran Bretagna e Francia, onde evitare spaccature.
Leggi Anche
Meloni, però, resta scettica del piano di pace presentato dai due Paesi e continua a spingere per una terza via, ovvero un summit tra Usa e Ue sotto l’ombrello della Nato. Una possibilità che potrebbe essere discussa nel prossimo Consiglio europeo straordinario, previsto per il 6 marzo, insieme all’ipotesi di continuare a collaborare con gli Usa al fine di assicurare a Kiev, e di rimando all’Europa, le garanzie di sicurezza necessarie nel dopoguerra.
Meloni: “Un viaggio negli Usa prima dell’arrivo dei dazi”
Il tema Trump, comunque, interessa l’Italia non solo per la questione ucraina ma anche per il pericolo dei dazi. Da domani, infatti, i dazi al 25% contro il Canada e il Messico entreranno in vigore, mentre oggi il titolare della Casa Bianca ha firmato un ordine esecutivo che raddoppia al 20% le tariffe sulla Cina. Solo poche settimane fa, poi, Trump aveva annunciato l’intenzione di colpire anche l’Europa con dazi generalizzati al 25%.
“Una guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche agli Stati Uniti“, ha però chiarito il premier, sostenendo di voler organizzare un viaggio negli Usa tra fine marzo e fine aprile, proprio per discutere della questione. Meloni ha infatti dichiarato che la questione del “surplus” posta in essere dagli statunitense è facilmente risolvibile con il dialogo, evitando quindi una “escalation“. Il riferimento è alla critica che Trump ha rivolto agli scambi commerciali tra Usa e Ue, che sarebbero poco remunerativi per il suo Paese.
L’obiettivo di Meloni, dunque, è quello di proteggere l’Italia, che è un Paese esportatore, cercando sempre di mantenere la calma di “ragionare in modo lucido per evitare fratture“. Un concetto già ribadito al vertice di Londra, dove il premier ha ricordato che una spaccatura dell’Occidente è un’eventualità da evitare ad ogni costo. Il Presidente del Consiglio ha quindi ricordato che ogni tipo di divisione renderà l’Europa più debole e che quello attuale deve essere piuttosto “il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre“.
Sia l’Italia che l’Europa sono quindi al lavoro per cercare soluzioni che possano evitare che la scure di Trump si abbatta sui mercati, di fatto creando una perdita non facilmente risanabile. L’export italiano ed europeo nei confronti degli Usa non è infatti paragonabile con nessun altro Paese extraeuropeo, per cui il futuro dell’Ue potrebbe inserirsi proprio nella diversificazione dei mercati, come obiettivo a lungo termine, e negli accordi con gli Usa, per tamponare l’emergenza attuale.
© Riproduzione riservata