Decreto bollette, via libera del Cdm: come richiedere i bonus e cosa aspettarsi per le imprese

Tre miliardi di risorse distribuite quasi equamente tra famiglie e imprese. Bonus in base al reddito, taglio degli oneri di sistema per le Pmi, rinuncia all'Iva sopra determinate cifre in bolletta e proroga di due anni per il passaggio al mercato libero degli utenti vulnerabili, sono questi i punti principali del provvedimento approvato oggi

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Lo scheletro del decreto bollette è arrivato oggi alle 11:30 in Cdm, dive è stato approvato ufficialmente. Solo quattro giorni fa era arrivato lo stop del Presidente del Consiglio, che aveva definito “non abbastanza efficaci“, le misure individuate e proposte dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Uno scossone necessario, che ha permesso oggi di procedere con l’approvazione di bonus riservati a famiglie e imprese.

Le coperture individuate dal governo, come sottolineato da Giorgetti e Meloni, sono 3 miliardi di euro messi a disposizione dalla Cassa servizi energetici e ambientali, che quindi non influiscono sul deficit dello Stato. Questi saranno ripartiti in maniera quasi del tutto uguale: 1,6 miliardi saranno destinati alle famiglie e 1,4 miliardi alle imprese. Il focus di Giorgia Meloni sono proprio le famiglie italiane in difficoltà, per cui inizialmente si era pensato di utilizzare la maggior parte dei fondi a disposizione.

Questo è quello che serve all’Italia, scelte coraggiose e strutturali“, ha spiegato il Presidente del Consiglio, chiarendo che il decreto legge interviene sia come risposta alle “necessità del momento“, sia con “scelte di lungo periodo“. Mentre i ministri Giorgetti e Pichetto Fratin hanno tenuto una conferenza stampa a seguito del Cdm, il Presidente del Consiglio ha preferito chiarire quanto deciso con un video pubblicato sui social, che ha attirato le critiche delle opposizioni.

Meloni, per sfuggire alle domande sulle sue bugie ha inviato un video, proprio come si fa in Corea del Nord“, ha spiegato Angelo Bonelli di Avs, seguito dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha dichiarato: “Meloni scappa anche dalle conferenze stampa, non solo dal Parlamento“.

Decreto bollette: le norme approvate in Cdm

L’obiettivo del governo è stato quello di presentare agli italiani un decreto che sul caro bollette intervenisse sia a breve termine, nel tentativo di far tirare un sospiro di sollievo a famiglie e imprese, sia nel medio termine, ovvero attraverso un efficientamento del sistema energetico italiano. Ovviamente, la sfida non si è rivelata semplice, soprattutto alla luce delle coperture a disposizione.

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio

Il Cdm ha quindi approvato l’estensione della platea del bonus sociale fino a 25mila euro di Isee, cercando però sempre di tenere e mente le necessità dei più bisognosi. In questo senso, quindi, il decreto funzionerà a scaglioni, ovvero in base alle effettive necessità delle singole fasce della popolazione.

Da un lato, coloro che già usufruiscono dei bonus, perché con Isee inferiore a 9530 euro, continueranno a percepire il bonus precedente e quello attuale, raggiungendo aiuti fino a 500 euro. Invece, coloro che hanno un Isee inferiore a 25mila euro riceveranno solo il nuovo contributo, modellato sulle singole necessità e che tocca un massimale di 200 per chi ne fa richiesta, attraverso la presentazione del proprio Isee.

Secondo quanto dichiarato da Armando Siri, consigliere per le politiche economiche del vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti della Lega, il nuovo bonus andrà in soccorso a circa 8 milioni di famiglie. Per quanto riguarda le imprese, Meloni ha spiegato che il nuovo decreto prevede il taglio degli “oneri di sistema per le piccole e medie imprese“, che assicurerà così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%.

Inoltre, lo Stato “rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di Iva alla riduzione delle bollette“, ha spiegato il premier, aggiungendo che il Cdm ha anche deciso di costruire un meccanismo che permetterà al governo di usare “ulteriori 3 miliardi e 500 milioni di euro del Fondo sociale per il clima“, in base all’andamento futuro dei prezzi. Prorogato di due anni, invece, l’obbligo per i vulnerabili di passare al mercato libero.

Dallo scorso lunedì, quando Meloni ha rispedito al mittente la bozza sul caro bollette, il lavoro è stato aggiornato nella riunione con il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il titolare del Mase Gilberto Pichetto Fratin e il ministro degli Affari europei e Pnrr Tommaso Foti, oltre a tecnici dei dicasteri e della Ragioneria. A distanza, ha continuato a collaborare anche il ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti, impegnato nel G20 a Cape Town.

In considerazione delle risorse e delle indiscrezioni finora trapelate, si ipotizza che gli aiuti a breve termine possano limitarsi ad una finestra di tre mesi, anche in considerazione di un possibile abbassamento dei prezzi del gas in vista dell’estate. Sembrerebbe, però, che si stia tenendo a mente anche la possibilità di una finestra temporale più ampia. Intanto, l’attesa maggiore è quella del mondo produttivo, che continua a sottolineare come in questi anni la maggior parte degli interventi del governo avrebbero interessato il settore delle energivore, tralasciando quello delle Piccole e medie imprese.

Le reazioni della politica

Il nuovo rinvio e l’indecisione del governo avrebbe ovviamente scatenato le reazioni delle opposizioni, che hanno criticato nuovamente le scelte dell’esecutivo in materia di gas ed elettricità. “Da quando Meloni governa l’Italia, non è stato adottato un solo provvedimento per ridurre il costo dell’energia“, ha tuonato Angelo Bonelli di Avs, specificando che in passato sarebbero stati favoriti i grossi colossi energetici, mentre “le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi“.

Angelo Bonelli, Verdi (campo largo)
Angelo Bonelli, volto di Avs

Le opposizioni di Pd, M5S e Avs hanno invece chiesto unitamente al governo di accogliere le loro proposte contro il caro bollette, ovvero la possibilità che Acquirente Unico possa stipulare contratti pluriennali con venditori di energia da fonti rinnovabili per produrre un disaccoppiamento tra il costo dell’elettricità e quello del gas.

Raffaella Paita di Italia Viva ha poi evidenziato come per il dl Bollette non vi sarebbero “né i soldi né le idee chiare“, perché “ciascun partito di maggioranza guarda al proprio obiettivo, mentre le famiglie monoreddito, gli anziani, le fasce più delicate non ce la fanno più“. Molto meno scettico il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha sottolineato come il governo voglia “mettere sul tavolo non parole ma 3 miliardi di euro per abbassare con 2 miliardi le bollette alle famiglie“.

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