Terra dei fuochi, la rimozione dei rifiuti nucleari dal sito di Statte e le conoscenze di Sogin nel settore. Sono questi gli argomenti che Gian Luca Artizzu, amministratore delegato della Società italiana gestione impianti nucleari, ha affrontato nel corso di un intervento a Cantiere Italia su Rai Radio 1. Al centro della discussione, le capacità e le competenze che Sogin vanta nel settore, grazie alle operazioni di conservazione che sono state messe in atto a seguito del referendum del 1987.
L’Ad ha infatti sottolineato come la necessità di continuare a gestire gli impianti, anche a seguito della loro chiusura, abbia permesso alla società di “tutelare e conservare buona parte delle competenze nucleari“. Artizzu ha spiegato che questo specifico tipo di impianti non può “semplicemente essere spento“, ma richiede una manutenzione continua e una gestione scrupolosa del combustibile, sia nel periodo di funzionalità che in quello di spegnimento.
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Queste stesse capacità si sono quindi rese cruciali per le operazioni messe in atto da Sogin in questi anni. Un esempio recentissimo riguarda la rimozione dei rifiuti nucleari presenti nel capannone Ex Cemerad nell’area di Statte, in provincia di Taranto. Artizzu ha sottolineato che nel deposito erano presenti materiali provenienti dal settore medico, che richiedevano quindi “protocolli di trattamento ancora più stringenti“. Sogin è intervenuta sul sito su richiesta del commissario governativo Vera Corbelli, a supporto delle operazioni portate avanti dallo Stato.
Proprio grazie a queste conoscenze, la Nucleco, ovvero una società controllata da Sogin, si è dimostrata in grado di trasferire i rifiuti in depositi specializzati, dove dovranno restare confinati fino alla riduzione della loro pericolosità, che avverrà attraverso il decadimento naturale. In questo senso, Artizzu ha sottolineato come “chi ci coinvolge in questi interventi conosce il nostro livello di precisione nell’individuare gli inquinanti e nel definire strategie efficaci per la loro rimozione“.
Proprio grazie alle sue competenze, Sogin ha potuto operare anche nell’ambito della Terra dei Fuochi e in altre bonifiche, sia direttamente sia attraverso la controllata Nucleco in collaborazione con Enea. “I protocolli nucleari, in particolare quelli di caratterizzazione, ovvero di individuazione delle tipologie di materiali presenti in determinate aree, sono tra i più dettagliati e sicuri al mondo“, ha sostenuto l’amministratore delegato, chiarendo che queste capacità dimostrano la solidità delle procedure portate avanti da Sogin e la competenza dei suoi dipendenti.
Inoltre, l’esperienza maturata negli anni dalla società le avrebbe permesso non solo di gestire il combustibile o condurre gli impianti, “ma anche di progettare strutture più facilmente smontabili e di riutilizzare edifici con una prospettiva di lungo termine“. In questo senso, le conoscenza di Sogin risultano fondamentali “per pianificare il futuro e per realizzare impianti nuovi e più efficienti“.
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