Calenda chiude ai 5 Stelle e avverte il Pd: “Si sta con l’Ue senza se e senza ma, dovete prendere una decisione”

L'attacco di Donald Trump a Kiev e di riflesso a Bruxelles ha scatenato una serie di reazioni complesse nel nostro Paese. Giuseppe Conte, leader pentastellato, si è schierato con il presidente Usa, provocando una sorta di frattura all'interno del delicatissimo equilibrio del centrosinistra. Calenda ha subito preso le distanze, rivendicando il suo sostegno a Zelensky e all'Europa e chiedendo al Pd di comportarsi allo stesso modo

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Carlo Calenda ha le idee chiare: basta alleanze con forze che in politica estera rivestono posizioni completamente opposte a quelle di Azione. Non ci sono vie di mezzo e nemmeno possibilità di mitigare lo scontro, perché quanto accaduto in questi giorni nei riguardi della guerra in Ucraina ha cambiato radicalmente l’importanza delle posizioni nella politica internazionale.

Lo spartiacque è stato rappresentato in sostanza dalle posizioni assunte dal Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che si è allineato alle visioni del leghista Matteo Salvini e ha sostenuto le posizioni di Donald Trump. “Quello che ha detto Conte è di una gravità inaudita“, ha tuonato Calenda, ricordando i pericoli che corre l’Unione europea in vista di un possibile accordo tra Trump e Putin.

In questo senso, il centrosinistra deve riuscire a trovare una quadra. La mancanza di unità di visione dal punto di vista della politica estera è ora divenuto un problema che non può essere ignorato. “Rivolgo un appello a Elly Schlein perché è il momento che il Pd decida“, ha dichiarato Calenda, per poi aggiungere convinto: “Il Partito democratico deve avere il coraggio di uscire dall’ipocrisia. Decidano, per una questione di dignità del loro partito“.

Calenda: “Se Pd non decide allora andrà per la sua strada”

La chiusura principale di Azione, quindi, è per il momento nei confronti del Movimento 5 Stelle, con cui è deciso a non stringere più alcun tipo di alleanza, neanche a livello locale. “C’è uno spartiacque, si sta con l’Europa senza se e senza ma“, ha infatti chiarito Calenda, sottolineando che se il Partito democratico non sarà in grado di prendere una posizione, allora “vada per la sua strada“.

Il leader di Azione Carlo Calenda
Il leader di Azione Carlo Calenda

Il leader di Azione non teme la mancanza di alleanza, ma è oltraggiato dalla possibilità di dover rinunciare ai suoi ideali, al fine di mantenere viva una coalizione che di unitario ha per il momento ben poco. Il problema del sostegno a Kiev e all’Ue, infatti, non è l’unico tema su cui Calenda ha qualcosa da dire al Pd. La crisi economica ed industriale che attanaglia l’Italia e l’Europa continua a crescere senza freni, mentre le opposizioni faticano a comprendere in che modo presentarsi al popolo.

Mario Draghi ha detto all’Europa diamoci una mossa. Dobbiamo darcela anche noi“, ha sostenuto, chiarendo che il centrosinistra non deve scendere in piazza per protestare contro il caro bollette, ma deve fare delle proposte e allo stesso tempo esercitare una pressione sul governo affinché venga accettata. Al contrario, le piazze e le manifestazioni servono per i diritti, per le guerre e per tutto ciò su cui al momento non si può discutere con il governo.

L’opposizione non può più muoversi come se fosse un comitato studentesco di un liceo romano“, ha tuonato il leader di Azione, esortando tutti a prendersi le proprie responsabilità e comprendere che le opposizioni devono assumersi il compito di dimostrare al Paese di essere in grado di gestirlo meglio di come lo stia facendo questo governo, “che ha una classe politica disastrosa“.

Un’esortazione a tutti gli effetti, che punta a smuovere le coscienze di un centrosinistra che fatica a trovare il suo posizionamento e che continua a bruciare occasioni. L’alternativa alla destra non è ancora nata in Italia, ma intanto Calenda rivendica una coerenza che lo porta a scostarsi da modelli che in questi giorni sono saliti alla ribalta, nel tentativo di smarcarsi e assumere un ruolo centrale nel dibattito politico internazionale.

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