L’ex Nar Massimo Carminati si è costituito questa mattina presso il carcere di Rebibbia di Roma per scontare la pena residua di tre anni e quattro mesi, su dieci totali, a lui comminati a conclusione dei processi riguardanti l’inchiesta “Mondo di Mezzo”, poi rinominata “Mafia Capitale”. L’ex terrorista si trovava fuori dal carcere grazie alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di affidarlo ai servizi sociali per la messa in prova.
La Corte di Cassazione ha però accolto il ricorso presentato dal procuratore generale, annullando quindi la possibilità per Carminati di finire di scontare la sua pena fuori dal carcere, pur non avendo commesso azioni che potessero mettere in pericolo il suo percorso. Il ricorso presentato dai legali dell’imputato è stato invece dichiarato “inammissibile”. Il team di legali di Carminati ha però già annunciato l’intenzione di presentare un nuovo ricorso in Cassazione, con l’obiettivo di ottenere una revisione dei fatti e delle circostanze e possibilmente modificare la decisione della Corte.
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La condanna di Carminati nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”
Massimo Carminati fu arrestato nel 2014 ma la sua condanna definitiva è giunta solamente nel 2022, dopo che nel processo di appello bis nel 2019 venne esclusa l’aggravante mafiosa legata agli atti da lui compiuti. La sua vicenda giudiziaria è stata segnata da numerosi processi, ribaltamenti e anche riduzioni di pena.
Il processo “Mondo di mezzo” riguardava il sistema criminale che ha condizionato gli appalti dei servizi di pubblica utilità della città di Roma. Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, a capo di questa organizzazione erano l’ex Nar Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi. Entrambi, come deciso dalla Seconda sezione penale della Suprema Corte sono stati condannati: il primo a dieci anni di reclusione per associazione a delinquere e il secondo a 12 anni e 10 mesi.
Carminati, al contrario di Buzzi, non è stato accompagnato in carcere, in quanto era necessario calcolare il tempo da lui già trascorso in carcere, per quantificare quindi la sua pena residua. Carminati, al 2022, aveva già scontato in carcere 5 anni, mantenendo una buona condotta carceraria. Alla luce di questi elementi i suoi legali hanno proceduto a chiedere la possibilità di scontare il resto della pena in regime di messa alla prova.
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