Un cordino legato al polso, la cui estremità era fissa nelle mani di suo marito, che la costringeva a seguirlo ovunque a mo’ di cagnolino addestrato. Questa era la quotidianità di una donna residente a Gazoldo degli Ippoliti, un piccolo centro in provincia di Mantova che conta circa 3mila abitanti. Ogni giorno una nuova vessazione, umiliazioni continue e un’eliminazione completa del diritto a vivere in libertà, lontana dalle costrizioni di un vero e proprio aguzzino.
L’incubo è stato interrotto grazie alla scelta di una terza persona che ha deciso di non chiudere gli occhi davanti alle presunte violenze, ma di cimentarsi in un gesto di coraggio e avvisare le forze dell’ordine della possibile situazione di pericolo vissuta dalla donna. All’arrivo dei carabinieri, che si sono recati nell’abitazione della donna, la situazione sembrava piuttosto complessa.
Mantova, l’arresto e i soccorsi alla donna
La vittima è apparsa anche davanti ai carabinieri con il “guinzaglio” legato al polso. La situazione ha poi assunto contorni più inquietanti nel momento in cui gli agenti si sono resi conto che ad assistere alle violenze c’erano sempre i due figli della coppia, entrambi minorenni.
I carabinieri hanno quindi proceduto all’arresto dell’uomo, un 38enne originario dell’India, che è stato trasferito nel carcere di Mantova dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. Da quanto sia apprende, gli è stata contestata l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati.
La donna, di 37 anni e sempre originaria dell’India, è stata invece soccorsa dagli operatori del 118 che l’hanno trasportata in ospedale affinché potesse essere sottoposta a tutti gli esami del caso. I medici della struttura le hanno riscontrato uno “schiacciamento del polso destro“, che però è guaribile in circa cinque giorni. L’intervento delle forze dell’ordine ha quindi permesso di liberare una donna da una situazione di estrema difficoltà, restituendole il suo diritto alla libertà e alla libera scelta.
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