Papa Francesco “potrebbe dimettersi“, lo ha dichiarato il Cardinale Gianfranco Ravasi nel corso di una intervista a Non Stop News su Rtl, chiarendo però che l’ipotesi è relativa al possibile peggioramento delle condizioni di salute del Pontefice, anche in futuro più lontano. “Penso che possa farlo, perché è una persona che è abbastanza decisa nelle sue scelte, da questo punto di vista“, ha continuato il cardinale, ricordando la decisione del Pontefice di proseguire le sue attività anche in condizioni di salute piuttosto precarie.
Il riferimento è al momento in cui Bergoglio ha iniziato ad avere problematiche al ginocchio, che lo hanno costretto a modificare il normale stile di relazione della sua figura con la comunità ecclesiastica mondiale. “In quell’occasione, ebbe quella famosa battuta secondo cui si governa con il cervello e non con il ginocchio“, ha evidenziato Ravasi, confermando la volontà del Santo Padre di rimanere nelle sue funzioni finché la sua mente glielo permetterà.
Un cambio potrebbe però avvenire nel momento in cui le sue condizioni fisiche potrebbero impedirgli di “avere contatti diretti, come lui ama fare, di poter comunicare in modo immediato, incisivo e decisivo“. Nel momento in cui questa circostanza dovesse verificarsi, allora Papa Francesco potrebbe seguire le orme del suo predecessore.
Ravasi: “Con Benedetto XVI ho assistito alla sua decisione”
Proprio con Papa Benedetto XVI, Ravasi ha dichiarato di aver avuto l’occasione di assistere dal vivo alla decisione del Pontefice, in quanto gliela avrebbe “confidata” in anticipo. Dietro alla sua decisione, ha sottolineato il cardinale, vi era la consapevolezza che le condizioni del suo corpo lo avrebbero privato della possibilità di affrontare viaggi, udienze e altri obblighi legati al suo ruolo.
“Il calendario di un Pontefice, dal punto di vista quotidiano, è estremamente intenso“, ha confermato il cardinale, ricordando che lo stress non è legato solamente ai viaggi ma anche alla serratissima tabella di marcia quotidiana, che spesso e volentieri contiene compiti piuttosto delicati, che richiedono un certo impegno e concentrazione. Ravasi ha poi ricordato come Papa Francesco, al momento della sua elezione abbia consegnato nelle mani del segretario di Stato dell’epoca un atto formale che prevede le sue dimissioni in caso di grave impedimento fisico.
Ravasi: “Nelle condizioni del Pontefice si osserva una certa ripresa”
Un ulteriore segnale della verosimile possibilità delle dimissioni del Pontefice, legata solamente alle condizioni di salute che lo caratterizzeranno in questa nuova fase della sua vita. La polmonite bilaterale che lo ha colpito in questi giorni è il segnale che anche il Papa è un essere umano e come tale sottostà alle caducità della vita. Nonostante le enormi preoccupazioni che circondano la sua figura, sembrerebbe che dal policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato ormai da sette giorni, giungono segnali rincuoranti.
“Tutto ciò che è stato comunicato è vero, ovvero che si osserva una sottile ripresa“, ha comunicato con gioia il cardinale, ricordando come un tipo di malattia così complesso abbia conseguenze ben differenti sul corpo di un uomo di 88 anni rispetto a quello di un giovane. Inoltre, ad aggravare la condizione del Papa vi è l’asportazione subita da ragazzo di un lobo di un polmone, che ovviamente affatica e peggiora ulteriormente la sua salute.
“Sembra che ora l’orientamento generale sia più positivo“, ha aggiunto, ricordando con una certa convinzione come il Santo Padre sia un soggetto che per tutta la sua vita è stato abituato a lottare e come, anche in questa situazione, abbia dimostrato una forza d’animo eccellente e sicuramente rincuorante.
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