Papa Francesco “alle 7.35 è tornato alla casa del Padre”

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Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, è morto. Il cardinale Kevin Farrell ha annunciato con dolore la morte del Pontefice, con queste parole:

Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino“.

Papa Francesco è morto nel suo appartamento a Casa Santa Marta. Come fa sapere la sala stampa della Santa Sede per conoscere le cause della morte di Bergoglio bisognerà attendere la constatazione di questa sera alle 20. La traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile 2025, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali.

Bergoglio è stato il primo Papa non europeo da mille e duecento anni, il primo giunto dalle Americhe, il primo Papa gesuita, il primo a chiamarsi Francesco. Il secondo Papa a convivere con il suo predecessore in Vaticano, ossia Joseph Ratzinger, dopo Bonifacio VIII, quando Celestino V rinunciò al pontificato nel 1293.

Quella di Papa Francesco è inoltre la seconda morte di un Pontefice nel corso di un Giubileo. Infatti, nel 1700, si verificò il cosiddetto “Giubileo dei due Papi“, chiamato così perché l’Anno Santo indetto il 18 maggio 1699 da Innocenzo XII è stato concluso da Clemente XI.

La morte di Papa Francesco ha sconvolto il mondo per la tempistica con cui il decesso è avvenuto: il giorno seguente alla celebrazione della Santa Pasqua, quando il Pontefice si era affacciato dalla Loggia per dare la benedizione solenne dell’Urbi et Orbi e si era poi immerso nella folla per avvicinarsi ai fedeli.

I giorni trascorsi al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma sono stati caratterizzati dai continui aggiornamenti, tutti recanti parole di verità, come chiesto dallo stesso Pontefice. Si attende una folla numerosa di fedeli, che accorrerà per stringersi in preghiera intorno al lutto che ha colpito la Santa Sede.

“Mi chiamerò Francesco”

Nato il 17 dicembre del 1936, Bergoglio era figlio di emigranti piemontesi. Suo padre era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, e sua madre era solita occuparsi della casa e dell’educazione dei cinque figli. Viene allineato tra iprogressisti” all’interno della Chiesa cattolica e nel corso del suo pontificato porta avanti una riforma della Chiesa basata sulla povertà.

Il Pontefice era indissolubilmente legato alla figura del poverello di San Francesco d’Assisi. Lo testimonia già la scelta di prendere il suo nome e l’esigenza di un ritorno alle “origini” per spogliarsi di tutto ciò che è superfluo. “La mia gente è povera e io sono uno di loro”, diceva per spiegare la scelta di abitare in solitudine ai tempi argentini. “Vorrei una Chiesa povera e per i poveri, per questo ho scelto il nome Francesco“, ovvero un “uomo di pace” che rappresenta “l’uomo che ama e custodisce il Creato“.

Il Santo Padre ha raccontato degli attimi in cui ha compreso che il suo nome da Pontefice sarebbe stato proprio quello del Santo di Assisi. Il Santo Padre era in attesa dello scrutinio che lo avrebbe poi decretato Vescovo di Roma, in compagnia del cardinale Claudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo e prefetto emerito della Congregazione per il Clero. “Quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: ‘Non dimenticarti dei poveri!‘”.

Il pontificato dal 2013 al 2025

Al quarto scrutinio del conclave indetto dopo le dimissioni di Papa Ratzinger, l’arcivescovo di Buenos Aires è stato eletto il 266° Papa della Chiesa Cattolica. “Voi sapete che il dovere del Conclave è quello di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo“, scherzò subito dopo l’elezione, dimostrando sin da subito la sua verve comica.

Indimenticabile il suo “Fratelli e sorelle, buonasera!“, con cui esordì subito dopo l’Habemus Papam. Sulla loggia centrale della Basilica di San Pietro, la sera del 13 marzo 2013, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, si presenta a una Piazza San Pietro gremita di fedeli per la prima volta con le vesti bianche da Pontefice.

Misericordia, coraggio e porte aperte. Erano i principi su cui il Santo Padre faceva poggiare la sua Chiesa, dove l’evento peggiore che possa accadere ”è quello che de Lubac chiama mondanità spirituale”, ossia, il “mettere al centro se stessi”. Su catechismo, dieci comandamenti e beatitudini, invece, il Papa poneva la giustizia sociale. Bergoglio, nonostante il carattere schivo, è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto l’Argentina nel 2001. 

La vita

Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano, per poi passare dall’11 marzo 1958 al noviziato della Compagnia di Gesù. Si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.

Il 31 luglio 1973 viene nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma Ihs, simbolo della Compagnia di Gesù.

Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del titolo di San Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Intanto in America latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto, nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI.

Un Papa semplice e rivoluzionario

Pontefice rivoluzionario nei fatti, oltre che simbolicamente, essendosi spogliato degli ornamenti papali. Dalla riforma della Curia Romana, in crisi dopo lo scandalo “Vatileaks” e poi con quella dello Ior, la Banca vaticana, Bergoglio ha sempre confermato l’instancabile impegno nella lotta contro la pedofilia, chiedendo perdono per gli abusi commessi sui minori da parte dei sacerdoti. Lo stile Bergoglio, disarmante nella sua semplicità evangelica, è riuscito a raggiungere chiunque in un “cammino di fratellanza” nel quale “ognuno prega per l’altro“.

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