Meloni insiste sul protocollo Italia-Albania: “Andremo avanti, politica ha diritto di governare”

In occasione della Conferenza dei prefetti e dei questori, il premier ha ricordato l'importanza che assume per il suo governo la legalità, declinata come lotta alla mafia e all'immigrazione irregolare. In questo senso, quindi, il Piano Mattei svolge un ruolo fondamentale tentando di risolvere alla radice il problema degli sbarchi, agendo proprio nei Paesi di origine dei migranti

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Lotta alla mafia, alla criminalità diffusa e il contrasto dell’immigrazione irregolare sono le priorità del governo Meloni, come ricordato dallo stesso Presidente del Consiglio in occasione della Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia. Un incontro che il premier ha deciso di sfruttare per annunciare i risultati del governo in tema di sbarchi irregolari e soprattutto in riferimento al Piano Mattei.

Senza legalità non si possono garantire i diritti“, ha chiarito il capo del governo, spiegando i motivi che hanno spinto il suo esecutivo a concentrarsi principalmente sul controllo dei flussi migratori. Grazie all’azione del governo, ha spiegato Meloni, l’Italia e l’Europa hanno potuto aprire una fase nuova, costituita da nuovi spunti e capacità, concentrate nello specifico a risolvere i fattori che si trovano alla base degli sbarchi.

Nel corso del suo intervento, poi, il premier ha deciso di fare riferimento anche alla delicata situazione che riguarda la definizione dei “Paesi sicuri“, nata in Italia a seguito del primo sbarco di migranti nei centri in Albania. “Sarà importante fare chiarezza e che la Corte di giustizia europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio non solo dell’Italia ma di tutti gli Stati membri dell’Unione europea“, ha sottolineato il Presidente del Consiglio.

Meloni: “Il protocollo Italia-Albania va avanti”

Una dura presa di posizione, che si è poi concentrata sull’argomentazione della supremazia governativa delle nome europee rispetto a quelle italiane che, dal suo punto di vista, “appare fragile“. Meloni ha infatti ricordato come la Germania continui a rimpatriare immigrati in Afghanistan, “senza che questo sia considerato in contrasto con la normativa europea dai giudici tedeschi“.

Nonostante le difficoltà che continuano a presentarsi, Meloni ha ribadito la volontà del governo di portare avanti il protocollo Italia-Albania, sottolineando l’intenzione di trovare una soluzione agli ostacoli che si paleseranno. Il premier ha inoltre ricordato come i cittadini abbiano deciso di votare il centrodestra anche per la promessa dello stop all’immigrazione illegale, “che produce insicurezza, mancata integrazione ed è la prima nemica immigrazione illegale“.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Il Presidente del Consiglio ha poi messo in luce la volontà di voler rivendicare, proseguendo con l’iter del protocollo, anche il diritto della politica di governare e il “dovere della politica di assumersi le responsabilità“. Proprio in questo senso, poi, Meloni ha voluto ricordare l’importante ruolo svolto dai prefetti e dai questori, evidenziando come “nessuno possa risolvere i problemi di questa Nazione da solo“. Solamente con un lavoro di squadra coeso sarà quindi possibile non vanificare il lavoro svolto finora e soprattutto aiutare l’Italia “a tornare a stupire“.

Meloni: “La cosa più importante è aver diminuito i morti in mare”

Il premier ha poi sottolineato gli ultimi dati riguardanti gli sbarchi irregolari nel nostro Paese, chiarendo che la diminuzione degli arrivi e dei morti nel Mediterraneo è uno dei successi del suo governo. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a salvare vite che è la cosa più importante“, ha infatti sostenuto il premier, chiarendo che la diminuzione generale dei flussi migratori corrisponde anche ad una diminuzione delle fatalità dovute alla tratta irregolare dei migranti.

Meloni ha inoltre letto i dati riportati dall’Oim, che registra 66 mila arrivi nel 2024 con 1695 tra morti e dispersi, a fronte dei 157mila arrivi del 2023 e le 2526 vittime del mare. “Diminuire le  partenze è l’unico modo per ridurre il numero delle persone che perdono la vita“, ha quindi sottolineato il Presidente del Consiglio, chiarendo poi come il prossimo obiettivo del suo esecutivo sia quello di “di andare alle cause delle migrazioni“.

Il metodo individuato è quello del Piano Mattei, ovvero una strategia di interesse nazionale, che prevede di agire direttamente nei Paesi da cui provengono i migranti, per dotarli degli elementi di cui necessitano per evitare che i loro cittadini emigrino. Secondo Meloni in Europa il modello è guardato con una certa curiosità, per cui l’obiettivo del prossimo futuro è quello di “europeizzare e internalizzare il piano“.

La grande differenza, poi, rispetto al passato sarebbe la concretezza del piano, che si sviluppa attraverso partner qualificati, con obiettivi raggiungibili e verificabili. “Il Piano Mattei non è un libro dei sogni ma si basa su una strategia concreta che si sta allargando ad altre cinque nazioni africane“, ha quindi sottolineato il Presidente del Consiglio.

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