Tornando a Est, uno spaccato tra storia e disillusione

Una storia divertente e al tempo stesso malinconica, ambientata in Italia sulle macerie del regime sovietico

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L’avventura di Pago, Bibi e Rice riparte quattro anni dopo per tornare nuovamente a Est. Dopo Est-Dittatura last minute, uscito durante la pandemia nel 2020, la saga continua con Tornando a est. La prima del film è stata presentata al CinemaCity di Ravenna oggi alle 18.30. 

La trama tratta la vicenda dei tre amici interpretati da Matteo Gatta, Lodo Guenzi e Jacopo Costantini, che da Cesena partono per Sofia alla ricerca di una ragazza misteriosa, trovandosi a riporre a Est le speranze di un mondo diverso . Protagonista come nel primo è ancora una volta la disillusione in circostanze diverse. 

Gatta riguardo il ritorno sul grande schermo afferma che sarà “una bella emozione” lo stesso aggiunge ancora “anche perché il mio esordio fu sfortunato. Portammo ‘Est’ in giro per vari festival, dove ottenne una bella accoglienza, ma, quando fu il momento del debutto in sala, scoppiò il Covid e venne tutto annullato”. 

La trama di Tornando a Est

E’ il 1991, immediatamente dopo la caduta del Muro di Berlino, che sancì la fine del regime sovietico. I tre protagonisti della vicenda a seguito delle loro avventure in Romania, raccontate nel prequel, sono di ritorno alla loro vita di provincia italiana. In particolare, Pago inizia a lavorare come guida turistica, sognando di aprire un cinema, Rice è impiegato di banca mentre Bibi si è innamorato di Yulia, una ragazza bulgara con cui si scambia lettere.

Quest’ultimo dunque decide di volerla incontrare, partendo così insieme agli altri due protagonisti alla volta della Bulgaria. La misteriosa vita di Yulia, all’insaputa dei tre amici, la vede, invece, coinvolta in un traffico di prostituzione con la promessa di ricevere lavoro in Italia. 

Dunque i tre protagonisti della vicenda si troveranno coinvolti in un intrigo tra criminalità balcanica e servizi segreti italiani.

Il cambiamento come tema del film 

La speranza di cambiamento è tematica di fondo del film e può essere ripresa nelle battute dei protagonisti. Ad esempio, Yulia si rivolge a Bibi disincantandolo senza giri di parole: “Pensavi che saresti arrivato qui e avresti vissuto una favola?” Mentre Rice confessa a Pago di aver “stupidamente” pensato “che sarebbe cambiato tutto“, “che veniva giù il muro e poi cambiava il mondo, cambiava l’Europa, magari cambiavamo anche noi”. 

Inoltre, il film è particolarmente interessante anche dal punto di vista scenografico riproponendo una serie di caratteristiche dell’epoca nel quale viene ambientato. Infatti, sono gli anni ’90 del ‘900 ed è appena crollato il regime sovietico. Il regista Antonio Pisu realizza “una commedia dai toni malinconici che ha la forza di ricordarci come eravamo e cosa siamo diventati”.

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