Alice Weidel tra contraddizioni e revisionismo storico: “Hitler era un comunista”

A capo del partito dell'ultradestra tedesca, che raccoglie il 20% dei consensi, secondo solo al partito cristiano-democratico, Alice Weidel continua la sua corsa verso il cancellierato. Donna apertamente omosessuale, con compagna e figli, si fa paladina delle teorie della remigrazione e della famiglia tradizionale, sostenuta anche dal magnate Usa Elon Musk, che in un articolo di giornale tuona: "Vi sembra Hitler? Dai..."

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Se Elly Schlein parla di “rigurgito nazionalista” in Europa e Romano Prodi sottolinea che “se oggi i leader dell’opposizione salissero su un pullman e si mettessero a girare l’Italia non troverebbero nessuno alle fermate” è perché effettivamente i partiti di destra, e ultradestra, dell’Occidente hanno imparato come tornare a parlare con il popolo. Così in Italia, in Croazia, in Finlandia, in Grecia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi, in Lituania, in Portogallo, in Svezia, in Ungheria e in Repubblica Ceca, i governi di centrodestra continuano a mantenere i consensi, mentre in molti altri questi partiti iniziano ad assumere un ruolo sempre più cruciale.

In Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen e in Germania l’Alternative für Deutschland (Afd) di Alice Weidel continuano a guadagnare successi, capitanati da due donne che oltre al sesso biologico hanno ben poco in comune. Se la francese incarna lo spirito dell’ultradestra tedesca, mantenendo però toni pacati su temi controversi come la comunità Lgbtq+ e l’aborto, in Germania si è verificato un caso piuttosto particolare. La candidata cancelliera dell’Afd, oltre all’apparenza, sembra avere ben poco in comune con lo stereotipo dei partiti di ultradestra.

Alice Weidel è infatti una donna di 45 anni, accompagnata con una donna originaria dello Sri Lanka, con la quale vive in Svizzera e con cui cresce due figli adottati. Allo stesso tempo però, il volto di Afd porta sui palchi dei suoi comizi discorsi sulle “frontiere blindate” e sul bisogno di attuare in Germania una “remigrazione in grande stile“. Contraria ai gender studies, ovvero alle teorie sul genere e sul sesso, dichiarò di essere entrata in Afd proprio perché omosessuale.

Grande sostenitrice delle politiche dellafamiglia tradizionale“, Weidel non ha però mai chiarito se le unioni civili possano effettivamente rientrare in questa categoria o se debbano essere del tutto escluse, sottolineando però che la sua politica è più liberale rispetto a quella del suo partito, perché “famiglia è dove ci sono bambini“. Per Weidel, inoltre, l’Afd è l’unico partito che ha realmente a cuore il futuro delle coppie omosessuali, in quanto ha intenzione di proteggerle dalle teorie importate dai migranti musulmani, ostili per motivi religiosi alle coppie gay.

Una sorta di controsenso inspiegabile, che però continua a portare ai vertici dei consensi il suo partito. Attualmente, Afd raccoglie in Germania il 20% dei consensi, secondo per percentuali solamente al partito cristiano-democratico di Friederich Merz. L’ultradestra tedesca, però, punta alla vittoria alle prossime elezioni, sostenuta anche dall’endorsement di Elon Musk, il braccio destro del presidente Usa Donald Trump, pronto a lanciare in Europa il movimento “Mega“, “Rifacciamo grande l’Europa!“.

Solo l’Afd può salvare la Germania!“, ha infatti dichiarato il patron di Tesla e Space X, invitando poi la stessa Weidel a partecipare ad una diretta audio su X, per trattare dei temi della sua campagna elettorale e rilanciare quindi la sua candidatura. Proprio in questa occasione, lo scorso 9 gennaio, Alice Weidel ha pronunciato alcune frasi che in poco tempo hanno fatto il giro del mondo, tirando in ballo anche Adolf Hitler, e facendo salire alle stelle la sua notorietà.

Alice Weidel (Afd) e il revisionismo storico su Hitler

Hitler era un comunista e si considerava un socialista“, questa è una delle frasi più controverse pronunciate dalla leader di Afd nel corso della diretta con Elon Musk, in cui ha anche tentato di chiarire che il suo partito non ha nulla in comune con il movimento nazista. Secondo Weidel, infatti, Hitler non era un uomo di destra o un conservatore, ma esattamente l’opposto.

Inoltre, la candidata cancelliera ha sostenuto che le idee del partito nazista possano essere paragonate a quelle dei gruppi politici di sinistra sul sostegno alla Palestina. In questo senso, quindi, Weidel ha definito Afd l’unico protettore del popolo ebraico in Germania“. Continuando a trattare della figura di Adolf Hitler, Weidel ha ricordato come uno dei primi passi del leader tedesco fu quello di “eliminare la liberta di parola in Germania e iniziare a controllare i media“, paragonando questa azione a quella operata dall’Unione europea tramite il Digital Service Act (Dsa).

Le parole di Weidel hanno ovviamente convinto Elon Musk che, anche prima della diretta su X, ha manifestato la sua vicinanza alle idee della tedesca. Secondo Mr. X, infatti, l’idea che Afd sia un partito estremista di destra sarebbe sostanzialmente falsa, in quanto guidato proprio da una donna omosessuale, con una compagna e due figli. “Vi sembra Hitler? Dai…“, ha infatti dichiarato Musk, in un articolo pubblicato sul quotidiano tedesco Die Welt.

L’ascesa di Alice Weidel

Alice Weidel, prima di divenire il volto controverso e incoerente dell’Alternative für Deutschland, ha avuto una remunerativa carriera nel mondo finanziario, come economista per Goldman Sachs e Bank of China. Il suo approdo in politica arriva nel 2013, quando entra nella sezione del Baden-Wuttemberg dell’Afd e poi nel 2015 quando entra a far parte del consiglio nazionale del partito. In poco tempo, inizia a scalare i ranghi di Afd, tanto che nel 2017 viene nominata, insieme al presidente del partito Alexander Gauland, la candidata di punta per le elezioni del Bundestag.

Nel 2020, poi, giunge la svolta, con la nomina a presidente del suo partito sempre nel Baden-Wuttemberg. A seguito della caduta del governo di Olaf Scholz, quindi, Weidel diventa la candidata cancelliera di Afd, a cui spetta il compito di saper cavalcare i fallimenti del cancelliere socialdemocratico che, con la sua parentesi di sinistra, ha deluso il popolo tedesco, non riuscendo a far risorgere il “motore industriale d’Europa” dalla tragica crisi economica e dal rallentamento della produzione industriale.

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