Pippo Baudo, una delle figure più iconiche della televisione italiana, ha voluto dedicare una lettera appassionata al Festival della Canzone Italiana in occasione di Sanremo 2025, in onda da stasera. Pubblicata su La Stampa, la missiva ripercorre la sua lunga storia d’amore con la kermesse musicale, ricordando momenti indimenticabili.
Baudo racconta il suo primo incontro con la manifestazione nel 1958, quando, grazie all’acquisto del primo televisore in casa, poté assistere alla storica esibizione di Domenico Modugno con Volare. Quel momento segnò una svolta per la musica italiana e per lo stesso Sanremo, che da allora ha continuato ad essere un must nel panorama culturale del Bel Paese.
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Il celebre personaggio riesplora le sue 13 edizioni alla guida del Festival, a partire dal 1968, quando debuttò come presentatore. Ricorda con emozione il clima pesante di quell’anno, segnato dalla tragica morte di Luigi Tenco, avvenuta solo poco più di 12 mesi prima, a seguito di aver interpretato Ciao Amore, Ciao insieme a Dalida. Nonostante la tensione, Baudo si immerse completamente in quell’esperienza, vivendo istanti unici come quello con Louis Armstrong, protagonista di un’incredibile jam session, interrotta per rispettare il rigido regolamento della gara.
Nel corso del tempo, il legame tra Pippo Baudo e Sanremo si è rafforzato, regalando al pubblico edizioni memorabili e contribuendo al lancio di alcuni degli artisti più famosi della musica italiana, da Eros Ramazzotti a Laura Pausini, passando per Andrea Bocelli e Giorgia. Baudo sottolinea come il ruolo del direttore artistico non si limiti alla selezione delle melodie, ma richieda visione nel riconoscere brani capaci di lasciare un segno.
Per lui, Sanremo non è solo un festival musicale, ma un vero e proprio rito collettivo, capace di riunire il Paese intero davanti alla TV, uno spaccato che riflette il mutare della società nostrana e ne racconta l’evoluzione. Pippo difende la centralità delle canzoni, opponendosi alle contaminazioni che ne snaturano lo spirito originale. Apprezza, però, il lavoro di figure come Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus, che recentemente ne hanno saputo mantenere l’essenza.
Infine, con parole cariche di affetto, Pippo Baudo ringrazia Sanremo per tutto ciò che gli ha donato, ricordando le grandi star internazionali che ha avuto l’onore di ospitare e la quantità infinita di ritmi che hanno risuonato sul palco, dal Casinò Municipale al Teatro Ariston. Concludendo il suo scritto, Baudo augura a Sanremo di continuare a brillare e a emozionare ancora per tanto e tanto tempo: “Da Militello in Val di Catania, sei stato proprio tu a permettermi di entrare nelle case di milioni di italiani e non solo. Ti auguro di continuare a splendere, nel segno della bellezza, fino a raggiungere e superare il secolo di vita“.
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