Momenti di tensione a Piazza San Pietro, dove Papa Francesco, dopo aver letto parte dell’omelia della messa in occasione del Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, si scusa e chiede “al maestro di continuare la lettura per difficoltà di respiro“.
Sua Santità è stato sofferente di una bronchite per alcuni giorni nelle ultime settimane, per questo motivo potrebbe aver riscontrato e percepito qualche complicazione nel respirare correttamente. Tuttavia, il Santo Padre non ha mai interrotto il programma delle udienze, limitandosi però a tenerle a Casa Santa Marta.
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La lettura del testo dell’omelia è questa quindi portata a termine dall’Arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie.
Papa alle Forze Armate: “Non coltivate spirito di guerra“
Sono circa 30mila le persone iscritte a questo Giubileo, di cui 20mila dall’Italia e le altre di delegazioni provenienti da oltre 100 paesi. A concelebrare la liturgia con il Papa 315 tra cardinali, vescovi e sacerdoti. Come ogni domenica, al termine della messa, il Pontefice pronuncerà l’Angelus, sempre dal sagrato vaticano della basilica di San Pietro.
“Promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre“, esordisce il Santo Padre esortando le Forze Armate a non perdere di vista il fine del loro servizio e delle loro azioni. “Vi chiedo per favore di vigilare – continua il Papa – contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra“, per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi.
Sua Santità tiene a rimarcare la possibilità di essere “testimoni coraggiosi dell’amore di Dio Padre” evitando così di essere contaminati dall’odio, che divide il mondo in “amici da difendere e nemici da combattere“. Nel terminare l’omelia, inoltre, Papa Francesco esorta ad un cammino comune affinché possa essere costruita una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità.
Tra le personalità presenti per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto e a rappresentare il governo italiano, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
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