Corea del Nord e Russia sempre più vicine: al via collaborazione per costruire droni in serie

Anche la Nazione di Kim Jong-Un inizierà a produrre droni bellici in serie, grazie al sostegno tecnico che le verrà fornito dalla Russia. Si tratterebbe del ringraziamento di Mosca per l'invio di 11mila soldati nordcoreani a combattere nella regione del Kursk contro le truppe ucraine

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Il partenariato strategico tra Russia e Corea del Nord inizia a scoprirsi sempre di più. Dopo l’invio di soldati nordcoreani al fronte, poi ritirati a seguito di ingenti perdite, la Nazione di Kim Jong-Un ha ottenuto finalmente il suo guadagno. Secondo l’emittente televisiva giapponese Nhk, sembrerebbe che da quest’anno Pyongyang inizierà a produrre droni in serie, proprio grazie all’aiuto di Mosca.

La Russia, infatti, dovrebbe fornire assistenza tecnica alla Corea del Nord, al fine di permettere al Paese di migliorare il proprio arsenale bellico. Una collaborazione che fa crescere una certa preoccupazione nei Paesi confinanti e soprattutto in quelli che già in passato non hanno avuto buoni rapporti con il regime nordcoreano

Questa operazione sarebbe parte degli accordi, siglati lo scorso 6 novembre 2024, secondo cui è previsto l’impegno delle due Nazioni al fine di fornire immediata assistenza militare nel caso in cui uno dei due dovesse subire un attacco armato da parte di un terzo Stato.

L’accordo del novembre 2024

Secondo quanto è stato dichiarato nel momento della sigla dell’accordo, sembra che Kim Jong-Un abbia predisposto l‘invio di proiettili di artiglieri e missili alla Russia, così come lo schieramento di contingenti bellici da far combattere al fianco delle truppe di Mosca. Questi sono giunti alcuni mesi fa nella regione russa del Kursk, duramente attaccata dalle truppe ucraine, e hanno cercato di difendere il territorio.

Si trattava di ben 11mila soldati, ben addestrati ma inesperti delle terre russe e soprattutto non ben amalgamati con i loro colleghi dell’Europa dell’Est. Questi ingredienti avrebbero portato al disastro perfetto, con la perdita di circa la metà dei militari nordcoreani. L’indiscrezione è stata riportata dal New York Times che ha anche annunciato il ritiro dei soldati sopravvissuti, rispediti in Corea del Nord per essere nuovamente addestrati.

Corea del Nord rifiuta negoziati sul nucleare

La notizia della costruzione dei nuovi droni nordcoreani, giunge quasi in contemporanea con le dichiarazioni del regime all’agenzia di stampa statale KCNA, riguardanti la possibile apertura di un tavolo negoziale con gli Stati Uniti per lo smantellamento delle armi nucleari in cambio di sostegno economico.

Il regime ha quindi sottolineato che le armi nucleari presenti nel Paese non sono state create con l’obiettivo di renderle una merce di scambio, ma come una forza concreta da utilizzare contro le minacce rivolte al Paese. “La nostra forza nucleare è utilizzata per fermare ogni tentativo di invasione da parte di forze ostili che violano la sovranità del Paese e la sicurezza del suo popolo“, è stato infatti dichiarato.

Inoltre, il Paese asiatico ha ricordato come, proprio in questo momento storico, si stiano manifestando aspirazioni geopolitiche crescenti anche da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente, che starebbero guardando al Paese. In questo senso, quindi, sembra che Pyongyang non sia disponibile a trattare con gli Usa. Donald Trump, che già tra il 2017 e il 2021 aveva provato a trattare con Kin Jong-Un sul nucleare, dovrà trovare una nuova strategia di azione.

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