A pochi giorni dalla tragica sparatoria nell’istituto della cittadina di Orebro, che ha visto la morte di 11 persone, la Svezia ha deciso di limitare l’accesso alle armi semiautomatiche. Il governo svedese, infatti, ha dichiarato che introdurrà un disegno di legge per modificare la legislazione che riguarda la gestione, l’uso e le autorizzazioni alla detenzione di armi.
“Ci sono alcuni tipi di armi così pericolose che dovrebbero essere possedute solo per scopi civili“, ha spiegato il governo in una comunicazione annunciando di aver concordato con i Democratici di Svezia, il partito di matrice nazionalista e populista di destra che sostiene il governo stesso, una proposta per limitare l’accesso alle armi nel Paese.
Si tratterebbe di un disegno di emanazione che era stato presentato al governo lo scorso maggio ma in seguito alla drammatica e violenta sparatoria nel Campus Risbergska a Vasthaga, è divenuto di priorità massima.
Nello specifico, la proposta di legge, oltre a puntare alla riduzione dell’accesso ad armi semiautomatiche, intende chiarire le regole in riferimento all’idoneità necessaria per ottenere un porto d’armi nonché incitare la polizia e i servizi sociali a denunciare con più prontezza gli individui non idonei al porto d’armi per motivi medici.
Svezia, la sparatoria
La Svezia è rientrata tra i Paesi che hanno vissuto almeno una volta nella loro storia una sparatoria all’interno di una scuola. La strage si sarebbe consumata martedì 4 febbraio da parte di una o più persone armate che hanno irrotto in un istituto di Orebro, cittadina a ovest di Stoccolma. Nello specifico, la scuola colpita è il Campus Risbergska a Vasthaga, da cui alcuni studenti erano stati evacuati per rifugiarsi in edifici vicini.
L’artefice della sparatoria aveva, tra l’altro, un regolare porto d’armi per quattro armi differenti, di cui tre sono state rinvenute sul luogo del violento attacco.
