Renzi sul nuovo caso spionaggio: “Meloni? sta distruggendo i legami istituzionali dell’Italia”

Secondo il leader di Italia Viva, l'esecutivo avrebbe dato inizio ad una sorta di "caccia all'uomo" nei servizi segreti, provocando una frattura che si faticherà a far rimarginare. Sul caso Almasri, l'ex premier sottolinea che la questione sarebbe risolvibile con una presa di responsabilità di Meloni, che dovrebbe chiarire se la scarcerazione sia dovuta a interessi nazionali

5 Min di lettura

Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex Presidente del Consiglio, ha tentato di analizzare il complesso e concitato momento politico che l’Italia sta affrontando ormai da diverse settimane. Tra il caso Almasri e tutte le conseguenze che questo ha portato con sé, fino al presunto spionaggio ai danni di cittadini e giornalisti da parte di ignoti, secondo Renzi potrebbe essere l’inizio di una situazione ben più radicata e pericolosa.

La Meloni sta distruggendo i legami istituzionali del Paese“, ha infatti sostenuto l’ex sindaco di Firenze in una intervista a La Stampa, incentrata proprio su questi temi. Il leader di Italia Viva ritiene che l’indagine della Corte penale internazionale sull’operato del governo, poi smentita sia da Palazzo Chigi che dall’Aja, possa essere solamente la “punta dell’iceberg” di un fenomeno ben più preoccupante.

L’ex volto del Terzo polo ritiene infatti che le decisioni del governo italiano possano inficiare i rapporti tra l’esecutivo e i sevizi segreti, oltre a quelli con altre strutture dello Stato. “Penso alla Rai usata come megafono del governo, al capo del Dap che se ne va perché Delmastro gli ha fatto terra bruciata intorno, alla Digos che arresta un criminale e loro lo scarcerano…“, ha sostenuto l’ex premier, prima di concentrarsi su alcune delle questioni che al momento risultano più preoccupanti.

Renzi sul caso Almasri: “Se c’è interesse nazionale va detto”

Il caso della scarcerazione del comandante libico, per Renzi sarebbe risolvibile senza troppi giri di parole. “Se c’è un interesse nazionale il premier deve spiegarlo al Parlamento“, ha tuonato Renzi, chiarendo che le accuse rivolte ai governi passati, anche da parte di giornalisti, non sono in realtà veritiere.

Il leader di Italia sottolinea di non essere favorevole alla scarcerazione e al rimpatrio di un “torturatore” e rivendica di non aver mai firmato il memorandum con la Libia. “Chi ha prove diverse le tiri fuori o smetta di diffamare“, ha dichiarato, riferendosi sia a quanto detto da Carlo Calenda a seguito dell’informativa di Nordio e Piantedosi al Senato, sia alle parole di Bruno Vespa nella trasmissione Cinque minuti: “Tutti i governi fanno cose sporchissime per interesse nazionale“.

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi sul Dossieraggio
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi

Tornando al caso Almasri, Renzi continua a sostenere che la questione avrebbe potuto risolversi con una informativa di Giorgia Meloni in Parlamento, in cui avrebbe spiegato i presunti interessi nazionali da tutelare con la liberazione del cittadino libico.

Meloni invece è scappata“, ha continuato l’ex primo cittadino fiorentino, chiarendo di non essere certo di quali possano essere i presunti interessi da tutelare. Da un lato, infatti, si profila l’ipotesi degli sbarchi incontrollati, anche se smentita dal ministro dell’Interno, dall’altro ci sono le implicazioni legate all’Eni.

La figura di Nordio, invece, a seguito di questa vicenda ha assunto una colorazione completamente nuova agli occhi del già sindaco di Firenze. “Sono sconvolto“, ha infatti dichiarato, spiegando di essere giunto alla conclusione che il ministro della Giustizia stia svolgendo il ruolo di “portavoce di quel sadico giustizialista che è Delmastro“. Una presa di coscienza che avrebbe anche dimostrato a Renzi che il piano di Nordio di cambiare FdI sarebbe fallito perché è stato “Fratelli d’Italia a cambiare lui“.

Renzi: “Le sorelle della Garbatella vedono complotti ovunque”

Il secondo tema piuttosto preoccupante per Renzi è quello della frattura tra governo e servizi segreti, provocata da presunti comportamenti di Giorgia e Arianna Meloni. “Le sorelle della Garbatella vedono complotti ovunque“, ha sostenuto il leader di Iv, mettendo in luce che entrambe avrebbero dato vita ad una sorta di “caccia all’uomo“.

Questa avrebbe quindi reso più complessi i rapporti delle due istituzioni, creando una crepa che faticherà a rimarginarsi in tempi brevi. All’interno del mondo dei servizi segreti ha poi preso vita un secondo filone piuttosto preoccupante, ovvero quello delle sette persone spiate tramite uno spyware sui loro dispositivi.

È fondamentale che ci sia chiarezza“, ha evidenziato l’ex premier, sottolineando la necessità di comprendere se le azioni di spionaggio siano state messe in atto dai servizi oppure da altri soggetti. “Non possono mentire anche su questo“, ha dichiarato categorico l’ex Presidente del Consiglio.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo