Matteo Salvini non si affida a mezze parole quando dichiara che il governo di centrodestra rimarrà al potere per altri 20 anni, proprio grazie alla mancanza di un’opposizione che sia in grado di creare un’alternativa. Neanche il caso Almasri, che vede indagati premier, due ministri e un sottosegretario, è riuscito a scuotere i consensi o a creare una crisi tale da far temere per il futuro della maggioranza.
Lo ha sottolineato lo stesso leader del Carroccio nel corso di un intervento a Rtl 102.5, dove però ha preferito non entrare nel merito della liberazione del generale libico, preferendo invece concentrarsi su quanto sta accadendo oltreoceano. Il vicepremier leghista continua a sostenere l’operato del neo presidente Usa, Donald Trump, e del suo braccio destro, Elon Musk. Il primo, secondo le parole di Salvini, potrebbe arrivare a vincere il Nobel per la pace, mentre il secondo potrebbe rivelarsi piuttosto utile all’Italia.
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Così, anche in visione dell’importanza di mantenere ottime le relazioni con i Paesi alleati e con quelli con cui l’Italia condivide interessi strategici, Salvini ha annunciato il suo prossimo viaggio in Israele. Lunedì e martedì, quindi, il volto della Lega volerà a Tel Aviv per incontrare la ministra dei Trasporti dello Stato ebraico, al fine di lavorare ad una partnership che aiuti le imprese italiane a lavorare in modo sempre più capillare in Israele.
Il titolare del Mit ha poi annunciato che nel corso di questi due giorni incontrerà anche il primo ministro Benjamin Netanyahu, “perché il tema della pace è il nodo fondamentale di questo 2025“.
Salvini: “Almasri? I miei colleghi hanno tutelato l’interesse nazionale”
“Non voglio entrare nel merito giuridico della questione Almasri“, ha dichiarato il ministro dei Trasporti, preferendo chiarire come il governo abbia sempre agito volendo tutelare la sicurezza dei cittadini e dello Stato. “Poi se la dobbiamo buttare in rissa, dicendo che è sempre colpa del governo, non penso che chi ascolta si appassioni a queste vicende“, ha tuonato Salvini citando anche il caos treni e l’ipotesi dei sabotaggi su cui procedono le indagini.
Il ministro ha dichiarato di nutrire “fiducia” nell’operato dei suoi colleghi, che hanno agito perché ritenevano legittimo quanto messo in atto. “Hanno allontanato un personaggio pericoloso“, ha sostenuto Salvini, ribadendo: “Un’opposizione così non fa bene all’Italia“.
La Lega punta tutto sulla rottamazione
Il vicepremier ha nuovamente trattato del tema della rottamazione delle cartelle, ovvero il tentativo di diminuire l’evasione fiscale in Italia e di rimpolpare le casse dello Stato con nuovi introiti. “Questa è la nostra priorità“, ha sostenuto Salvini, ricordando come l’espediente del concordato preventivo presentato dal viceministro del Mef, Maurizio Leo, non abbia effettivamente funzionato.
La proposta del Carroccio, quindi, riguarda una una rottamazione decennale in 120 rate di pari importo che permetta però alla gente di “respirare, di lavorare e di pagare“. Questo perché, secondo le parole di Salvini, la nuova rottamazione sarebbe rivolta proprio a chi “vuole pagare“.
Salvini e le speranze su Musk e Trump
Matteo Salvini non ha mai nascosto il suo interesse per la politica messa in atto da Donald Trump e, nell’ultimo periodo, da Elon Musk. Così, il leader della Lega continua a sostenere l’importanza per l’Italia di stipulare un contratto con Starlink, una delle aziende dell’uomo più ricco del mondo, così da rendere più fluida e semplice l’interconnessione del Paese.
In questo senso, quindi, il divieto della sinistra di prendere in considerazione questa ipotesi non sarebbe altro che un tentativo di affossare il Paese. “Io penso che sia l’Europa che non ha fatto l’interesse nazionale degli Stati“, ha spiegato il ministro dei Trasporti. Per quanto riguarda, invece, il Tycoon, Salvini è convinto che il suo piano per la liberazione di Gaza e la sua restituzione a chi ci vuole vivere pacificamente sia “da Nobel per la pace“.
“Chi ride di Trump tra qualche anno dovrà chiedere scusa a qualcuno“, ha poi tuonato il volto della Lega, sostenendo inoltre di credere che il presidente Usa riuscirà anche a riportare la pace in Ucraina, dopo ormai tre anni dallo scoppio del conflitto.
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