Rotelli (FdI): “Non escludiamo nulla, nucleare potrebbe far parte del nostro mix energetico”

Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente della Camera, ha presieduto oggi le audizioni sull'indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione, alla presenza dei più importanti player nazionali e di alcune società francesi e americane

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Non precludere nessuna strada“, è questo l’obiettivo del presidente della commissione Ambiente della Camera dei deputati, Mauro Rotelli, e del governo italiano nell’ambito dello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Prendere in considerazione ogni strada esistente col fine di migliorare il processo di decarbonizzazione e renderlo attuabile nel minor tempo possibile, permettendo all’Italia di procedere con quel balzo in avanti necessario a concludere una efficace ed efficiente transizione energetica.

Le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera si sono concentrate questa mattina sull’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione, alla presenza di player fondamentali del settore, anche provenienti da Paesi esteri. Edison S.p.a., Enel S.p.a., Sogin S.p.a., l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Westinghouse electric company LLC, Bpifrance, e la Société des professionnels italiens du nucléaire en France (SPIN), sono i grandi nomi che oggi si sono presentati di fronte alle commissioni proprio per affrontare questo delicato argomento.

Rotelli (FdI): “Dobbiamo essere pronti a raccogliere nuove tecnologie”

Mancano ancora 17 audizioni, per un ciclo che è veramente molto ampio“, ha spiegato all’agenzia Dire Mauro Rotelli, chiarendo però che gli incontri odierni sono stati “particolarmente interessanti” per la presenza dei “player più importanti a livello nazionale“, oltre a società francesi e americane. La consapevolezza è che il nucleare può essere un elemento da inserire all’interno del “mix energetico” per la nostra Nazione, con l’obiettivo di migliorare ancora di più il quadro della decarbonizzazione. Il presidente della commissione Ambiente della Camera ha infatti messo in luce come le rinnovabili italiane stiano raggiungendo risultati importanti.

A giugno, luglio e agosto dell’anno scorso, per la prima volta nella storia d’Italia, la produzione di energia elettrica da rinnovabile ha superato quella da fonti fossili“, ha sottolineato Rotelli, evidenziando come però il Paese debba continuare su questa strada per raggiungere gli obiettivi che sono stati fissati.

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Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente della Camera

Per quanto riguarda il nucleare, nello specifico, il presidente della commissione Ambiente ha chiarito che al momento non è possibile definire delle tempistiche certe perché non è la politica che deve occuparsene, ma i tecnici, gli scienziati e chi lavora a quelli small reactors. In ogni caso, la priorità è quella di tenere aperta ogni strada, cercando di capire su quali energie investire prima, ma tenendosi pronti in ogni momento ad accogliere nuove tecnologie.

Artizzu (Sogin): “Abbiamo mantenuto in Italia le competenze nucleari”

Nel corso delle audizioni, l’amministratore delegato di Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), Gian Luca Artizzu, ha voluto mettere in luce alcuni aspetti fondamentali delle operazioni portate avanti dalla sua società. Innanzitutto, lo smantellamento delle centrali nucleari sul territorio italiano, prevedendo di fatto l’utilizzo delle stesse funzioni di una centrale nucleare attiva, ha permesso di mantenere in Italia le competenze di questo settore, non perdendole nel corso degli anni in cui questa fonte di energia non è stata utilizzata.

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Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin

Queste stesse capacità, poi, sono state tenute in vita dalle scuole interne, realizzate proprio da Sogin alla fine degli anni 2000, che hanno permesso di “mantenere le competenze interne dei lavoratori della società controllata da Sogin” e di tutti gli altri fornitori che lavorano a questi siti, così da consentire loro di lavorare “in massima sicurezza“. Anche in questo senso, l’Ad di Sogin ha voluto evidenziare come non sia vero a livello scientifico e ingegneristico che “non si può fare il nuovo nucleare se prima non si completi tutto il ciclo di decommissioning“,

L’amministratore delegato ha infatti chiarito che è possibile avere in contemporanea sullo stesso sedime reattori in funzione, reattori in fase di smantellamento e reattori in progettazione, grazie alle tecniche di compartimentazione e cantieri e sistemi di sicurezza. “Lo dico perché in questo momento siamo proprietari di quattro siti“, ha evidenziato Artizzu, concludendo che alcuni di questi sono progettati per il loro raddoppio, come quello di Caorso e Latina, mentre altri potrebbero esserlo “se ci fosse la volontà politica“.

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