La Svezia si unisce ai Paesi che hanno vissuto almeno una volta nella loro storia una sparatoria all’interno di una scuola. Ieri mattina, secondo quanto si apprende da fonti del luogo, una o più persone armate hanno irrotto in un istituto di Orebro, cittadina a ovest di Stoccolma. Il sito di Aftonbladet precisa che l’ospedale locale sta preparando il pronto soccorso per accogliere i feriti e che sul luogo dell’attacco sono giunti diversi mezzi di soccorso oltre alle forze dell’ordine. La scuola colpita è il Campus Risbergska a Vasthaga, da cui alcuni studenti sono stati evacuati e si sono rifugiati in edifici vicini.
“Undici persone sono morte, compreso l’assassino” è questo l’ultimo aggiornamento ricevuto dalla polizia di Orebro all’agenzia Afp, aggiungendo che il motivo della sparatoria non è ancora noto ma “tutto lascia pensare che l’autore abbia agito da solo e senza motivazioni ideologiche“. Stando alle ultime notizie, la polizia svedese avrebbe, inoltre, compiuto una perquisizione in una casa nella cittadina, che si ritiene sia della persona sospettata di aver sparato nel centro formativo.
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Al momento non si hanno notizie certe su quanto stia accadendo, ma sembrerebbe che il numero dei feriti si sia fermato. Stando a quanto riferito dalla polizia, infatti, sarebbero almeno 6 le persone ferite nel corso dell’attacco e al momento le loro condizioni di salute non sono chiare. Inoltre, le forze dell’ordine precisano che 5 sono gli individui colpiti da arma da fuoco. Come riporta il sito Expressen, l’autore della tragedia è morto suicida sparandosi un colpo.
Al contempo, l’emittente pubblico svedese, Svt, parlava di “diversi morti e 15 feriti” citando fonti proprie ma la polizia non ha confermato tale bilancio ma ha affermato che si è trattato della peggiore sparatoria di massa della storia della Svezia. Il ministro della Giustizia, Gunnar Strommer, ha dichiarato che le operazioni della polizia sono in pieno svolgimento e che il governo è in stretto contatto con la polizia, al fine di seguire da vicino gli sviluppi, per poi aggiungere che “la situazione è molto grave“.
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