Nelle intenzioni di voto degli italiani il caso Almasri non ha creato notevoli scombussolamenti. Fratelli d’Italia, il partito del premier Meloni, rimane ovviamente il più votato degli italiani, con il 29,5% dei consensi, seguito dal Partito democratico di Elly Schlein, che si attesta al 22,6%. Entrambi i gruppi, però, registrano un leggero calo dello 0,2% che potrebbe essere imputati a fattori variabili e non ben specificati. Lo conferma l’ultimo sondaggio di Swg per la puntata di Porta a Porta di stasera.
Un dato interessante di questo ultimo sondaggio riguarda il Movimento 5 Stelle che guadagna uno 0,4%, crescendo in modo significativo e raggiungendo l’11,8%. Si tratta della modifica più interessante che potrebbe presupporre per il partito un raggiungimento della soglia del 12% nelle prossime settimane. Si ipotizza, dunque, che le dichiarazioni del leader del partito, Giuseppe Conte, che ha duramente attaccato l’operato del governo e del premier Meloni in riferimento alla liberazione del generale libico.
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Nel resto del panorama politico il mese di gennaio si è concluso senza eccessive modifiche. Nel centrosinistra Alleanza Verdi e Sinistra resta stabile al 6,5%, mantenendo quindi un trend solido di consensi, senza modificare la sua posizione. Italia Viva di Matteo Renzi cresce dello 0,1% raggiungendo il 2,9%. Stessa situazione per +Europa di Emma Bonino, che riesce a superare il 2%. Azione di Carlo Calenda, invece, cala leggermente del 0,1% arrivando quindi al 3,1%.
Nel centrodestra, invece, Forza Italia di Antonio Tajani non si smuove dal 9,1%, affermandosi nuovamente come il secondo partito della coalizione ma non riuscendo ad avvicinarsi al tanto desiderato 10%. Un leggero calo per la Lega di Matteo Salvini, che perde 0,1 punti percentuali scendendo quindi all’8,3%. Nessuna modifica sostanziale ai due raggruppamenti, neanche a seguito delle discussioni riguardanti il caso del generale libico. Noi Moderati di Maurizio Lupi raggiunge l’1,2%, non scostandosi eccessivamente dai numeri delle scorse settimane.
Non vi sono ulteriori cambiamenti neanche sul fronte dell’astensionismo, che scende dello 0,4% rispetto allo scorso 27 gennaio. Per quanto riguarda il numero di elettori indecisi o che non esprimono una preferenza, questo non rimane fermo al 30%.
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