Revenge porn, condannato un pm: accusato di aver cancellato video dal cellulare di Demba Seck

Un anno e nove mesi con interdizione dai pubblici uffici: questa è la condanna per l’ex pm Enzo Bucarelli che aveva depistato le indagini per Revenge Porn che vedevano imputato l’ex calciatore del Torino Demba Seck

2 Min di lettura

Il caso che riguardò il calciatore Demba Seck, accusato di Revenge Porn, fece scalpore e portò all’apertura di diverse indagini. Tra i protagonisti di questa vicenda ci fu il pm Enzo Bucarelli che, nella giornata odierna, è stato condannato, con sospensione di pena, ad un anno e nove mesi e all’interdizione dai pubblici uffici. Su di lui pendeva l’accusa di aver cancellato i video, in seguito diffusi, dal cellulare di Demba Seck.

Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe ripreso l’ex fidanzata in atteggiamenti intimi. Venne aperto quindi un fascicolo per revenge porn, in seguito archiviato proprio per la cancellazione delle possibili prove, oltre alla denuncia ritirata da parte della ragazza.

L’ex pm aveva chiesto l’assoluzione, no da parte della procura

Oggi il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Luigi Iannelli, ha deciso per la condanna del magistrato, stabilendo inoltre una triplice liquidazione: rispettivamente 10mila euro all’ex fidanzata del calciatore e alla presidenza del Consiglio e 15mila euro per il ministero della Giustizia. L’ex pm di Torino, sanzionato nel frattempo a livello disciplinare dal Csm, aveva chiesto la piena assoluzione tramite il proprio avvocato Michele Galasso. Questa istanza non è però stata accolta.

Revenge Porn, ostacolo alle indagini da parte dell’ex pm

A detta del capo di imputazione, l’ex pm si sarebbe macchiato di aver disposto la cancellazione del corpo del reato, ovvero due filmati che dimostravano prove di un tentativo di revenge porn. Inoltre, il magistrato avrebbe ostacolato lo sviluppo delle indagini fornendo alla persona offesa delle notizie che non corrispondevano al vero, inducendola quindi al ritiro della querela. Grande soddisfazione da parte del legale della vittima, l’avvocata Silvia Lorenzini, che ha voluto segnalare come condanne del genere siano fondamentali perché riguardano inchieste di violenza sulle donne.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo