Negli Stati Uniti non c’è pace per coloro che sono finiti nel mirino di Donald Trump e del suo braccio destro, Elon Musk. L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, UsAid, che si occupa quindi di aiuti internazionali, è stata chiusa inaspettatamente nella notte. Intorno alla mezzanotte, i dipendenti della sede principale, che si trova nell’edificio Ronald Reagan di Washington, hanno ricevuto un messaggio che li rende partecipi della chiusura dei loro uffici e in cui viene intimato loro di non recarsi a lavoro ma di continuare le loro attività in smartworking.
La notizia è stata riportata dall’emittente Cnn, che ha citato diverse fonti che sarebbero a conoscenza della vicenda. Nel messaggio ricevuto dai dipendenti, poi, si fa riferimento ad alcuni lavoratori con funzioni essenziali, che sarebbero stati contattati individualmente dai dirigenti per recarsi al lavoro. La chiusura della sede di Washington è quindi l’ultimo tassello di una battaglia che ormai vede schierati in prima fila i lavoratori di UsAid e Trump e Musk.
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Solo ieri, il neopresidente degli Stati Uniti ha dichiarato che l’Agenzia è “gestita da un gruppo di pazzi radicali” e che la sua amministrazione sarebbe impegnata a “cacciarli via“. Il titolare di Tesla ha invece pubblicato oggi un Tweet in cui si dichiara favorevole alla chiusura dell’agenzia internazionale per gli aiuti umanitari. Inoltre, sembrerebbe che nel fine settimana due alti funzionari della sicurezza di UsAid siano stati messi in congedo amministrativo. Il motivo? I due si sarebbero rifiutati di concedere ai membri del Dipartimento per l’Efficienza governativa (Doge) guidato da Musk l’accesso ai sistemi dell’Agenzia.
Aiuti internazionali, perché UsAid è finita nel mirino di Musk e Trump
Secondo quanto riporta Cbs News sembrerebbe che sia un corso una battaglia per il controllo dell’Agenzia umanitaria statunitense. Di fronte al rifiuto di collaborare con il Doge, quindi, UsAid si sarebbe trovata di fronte alle maniere forti dei due miliardari. Elon Musk, nel corso di una live session su X, avrebbe dichiarato che l’Agenzia non sarebbe una mela con all’interno un verme, ma semplicemente “una palla di vermi“.
Secondo il proprietario di Tesla, la situazione sarebbe irrecuperabile e prevedrebbe semplicemente la chiusura dell’agenzia. Inoltre, la scorsa domenica, l’uomo più ricco del mondo avrebbe commentato un post su X, sostenendo che “UsAid è una organizzazione criminale, è il momento che muoia“. Quali sono i motivi che spingono i due leader a voler chiudere definitivamente questa agenzia? La questione sarebbe nata lo scorso 28 gennaio, quando oltre 50 alti funzionari dell’Agenzia sono stati sospesi, in quanto i vertici amministrativi dell’agenzia sono stati accusati di aver tentato di “aggirare” il decreto esecutivo con cui Trump ha congelato tutti gli aiuti all’estero.
Il neopresidente ha infatti deciso di sospendere i finanziamenti ai programmi di aiuti internazionali per 90 giorni, necessari al governo per valutare se ogni progetto finanziato sia realmente coerente con la politica di Trump. Il blocco ha ovviamente creato alcuni imprevisti, tanto che il segretario di Stato, Marco Rubio, è dovuto intervenire per introdurre diverse sanzioni che salvassero alcune Ong. Secondo quanto si apprende, però, il decreto di Trump potrebbe essere finalizzato a sospendere per tre mesi gli aiuti diretti all’Ucraina.
Proprio UsAid, quindi, che ha fornito dall’inizio della guerra circa 37 miliardi di dollari in aiuti umanitari, assistenza allo sviluppo e finanziamenti diretti, potrebbe trovarsi ad affrontare diverse grane. Al momento, sono stati sospesi tutti i finanziamenti alle associazioni umanitarie che sono gestite dall’Agenzia, comprese quelle che si occupavano di finanziare i media indipendenti di Kiev.
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