Siria, esplode autobomba e colpisce un bus: morte 14 donne e un uomo

Altre 15 donne sono rimaste ferite; le vittime dell'esplosione si trovavano tutte sullo stesso veicolo, diretto verso i campi da lavorare

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L’esplosione, il frastuono, l’ondata di fiamme e detriti. Sono questi gli ultimi ricordi delle 15 donne sopravvissute alla deflagrazione di una autobomba nella periferia di Manbij, nella zona rurale del nord est della Siria. Una detonazione improvvisa che ha strappato la vita a 15 persone, di cui 14 donne, tutte colpevoli di aver deciso anche quella mattina di recarsi a lavorare. Eppure le 30 persone che si trovavano a bordo di quel bus, che ha avuto la sfortuna di passare proprio vicino all’autobotte prossima allo scoppio, in quel campo da lavorare non ci arriveranno mai.

Siria, cosa sappiamo dell’esplosione

L’ennesima tragedia della guerra, l’ennesimo attentato che fa paura e che dimostra che nessuno è al sicuro, nemmeno mentre va al lavoro per sfamare la proprio famiglia e se stesso. La conferma dell’esplosione dell’autobomba è giunta dai Caschi bianchi presenti sul territorio ed è stata riportata dall’emittente Al-Arabiya. Secondo quanto si apprende da fonti del luogo, sembrerebbe che ad esplodere sia stato un veicolo Suzuki stracolmo di esplosivo. La zona in cui si è verificata la tragedia è un’area che ormai da tempo è caratterizzata da frequenti scontri tra l’alleanza delle Forze Democratiche Siriane a guida curda e i ribelli siriani filo-turchi.

La Siria è ormai da messi nel mezzo di una crisi geopolitica, dettata dalla caduta del regime dell’ex presidente Basher Al-Assad e dalla presa di potere dei miliziani filo-turchi, che hanno intenzione di creare un nuovo governo nel Paese. Dopo giorni concitati, in cui non era chiaro quale potesse essere il destino della Siria, la situazione sta cercando di delinearsi. Il leader dei miliziani, Al Jolani, vorrebbe mantenere la pace tra tutti i gruppi religiosi ed etnici che si trovano nelle Regione, eppure gli scontri sul territorio non mancano. L’esplosione dell’autobomba si inserisce, quindi, in un contesto complesso e non ancora del tutto chiaro, in cui però a pagare il prezzo più grande sono sempre gli indifesi.

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