Nonostante le tensioni e le difficoltà che persistono nel rapporto tra Israele e Hamas, l’accordo di cessate il fuoco in Medio Oriente prosegue. L’operazione per il rilascio degli ostaggi israeliani sotto il comando dell’organizzazione terroristica palestinese in cambio dei detenuti arabi nelle carceri dello Stato ebraico, è iniziata da ormai due settimane e vede realizzarsi il quarto scambio. La liberazione di altri tre prigionieri a partire dalle 7.30, ora locale, di questa mattina, è iniziata nel migliore dei modi e sembrerebbe che Hamas abbia mantenuto la parola data senza far emergere insidie.
Dopo aver passato 484 giorni di prigionia nella Striscia di Gaza, infatti, il primo ad apparire sul palco allestito dai miliziani è stato il cittadino franco-israeliano di 54 anni, Ofer Kalderon. Subito dopo è stata la volta di Yarden Bibas, il padre 35enne della famiglia rapita il 7 ottobre scorso nell’assalto ai kibbutz di Hamas e mai tornato in patria. Purtroppo, non si hanno ancora informazioni o aggiornamenti di sua moglie e dei suoi due figli, cosa che farebbe temere il peggio.
Nel porto di Gaza, invece, è avvenuta la liberazione del terzo ostaggio della lista, il 65enne israelo-americano, Keith Siegel. L’ormai ex ostaggio appare molto provato, magro, pallido ed è stato accompagnato sul palco tenuto per le braccia da due miliziani si Hamas in quanto sembrerebbe camminare a fatica.
La Croce Rossa, scortata dai veicoli di Hamas, ha informato i militari israeliani che gli ostaggi Bibas e Kalderon sono giunti al punto di incontro concordato. Infatti, sono stati trasferiti alle forze dell’esercito israeliano, Idf, e dello Shin Bet all’interno di Gaza e hanno ora raggiunto territorio israeliano, fuori dalla Striscia. Dopo aver incontrato i loro famigliari alla base delle Idf di Reem, dove saranno sottoposti ad un primo controllo fisico e psicologico, Bibas e Kalderon saranno trasferiti in ospedale, rispettivamente al Sourasky Medical Center e allo Sheba Medical Center.
Medio Oriente, l’impegno di Netanyahu
Un rilascio di ostaggi che è stato ampiamente accolto con favore dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu che ha promesso di riportare a casa tutti i prigionieri detenuti a Gaza. “Il governo israeliano abbraccia i due ostaggi di ritorno. Le loro famiglie sono state informate dalla autorità competenti che sono nelle mani delle nostre forze“, così si legge nella dichiarazione diffusa dall’ufficio del primo ministro. “Il governo – rimarca Netanyahu – si impegna a restituire tutti gli ostaggi e gli scomparsi“.
Per il rilascio dei due ostaggi, Hamas ha organizzato una “scena” controllata, vista la caotica liberazione di Gadi Moses, Arbel Yehud e dei cinque cittadini thailandesi di giovedì scorso, quando sono stati costretti ad attraversare una folla di civili che li pressavano da vicino. Immagini che avevano profondamente indispettito Netanyahu.
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