Daniela Santanchè non cede sotto le pressioni politiche che giungono da ogni parte. Le richieste di dimissioni fioccano sia dalle opposizioni che dalla stessa maggioranza di cui fa parte e la ministra del Turismo continua comunque il suo lavoro, senza lasciarsi influenzare eccessivamente da una questione che potrebbe concludersi in un nulla di fatto. L’ex fedelissima di Berlusconi è finita al centro di una bufera politica e giudiziaria a causa del cosiddetto “caso Visibilia“, che contiene al suo interno diversi filoni giudiziari. Il primo vede Santanchè rinviata a giudizio dalla Procura di Milano per falso in bilancio, il secondo potrebbe trascinare la ministra in un processo penale per frode all’Inps in relazione alla cassa integrazione Covid.
Se per il primo caso, Santanchè e il governo sembrano sicuri dell’assenza di implicazioni politiche, per il secondo non è proprio così. Così, già domani, quando la Corte di Cassazione dovrà decidere se affrontare il procedimento a Milano o a Roma, la situazione della ministra del Turismo potrebbe divenire più chiara. Intanto, in Arabia Saudita, Santanchè prosegue il suo mandato, convinta di poter superare anche questo ostacolo e continuare a vestire i panni di ministra del Turismo per il resto della legislatura.
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“Non mi dimetto, vado avanti“, ha infatti dichiarato la ministra ai cronisti volati a Gedda proprio per intervistarla e per avere da lei qualche informazione in più sulle questioni che la vedono protagonista. Santanchè si mostra ferma e convinta delle sue posizioni, anche se dal suo viso i segni della stanchezza e della preoccupazione sono più che evidenti. La ministra si trova a Gedda in occasione dell’arrivo della nave Amerigo Vespucci, attraccata al porto dell’Arabia Saudita in occasione del giro del mondo che la vede protagonista da ormai un anno. Insieme a lei, c’è anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, tra i pochi che in queste settimane hanno preso una posizione e hanno deciso di schierarsi con la ministra.
Proprio sul sostegno della maggioranza, Santanchè cerca di sviare le domande dei cronisti. “Ho pochi amici, ma ho sempre contato su me stessa“, ha tuonato la ministra, chiarendo di non essere in alcun modo indebolita dal silenzio che il suo stesso partito sta mantenendo sulla questione. “Un pezzo del partito mi vuole fuori? Chissenefrega“, ha risposto Santanchè, evitando di scendere nei dettagli e di lasciarsi trasportare da un argomento così delicato.
Tra i fedelissimi, però, rimane la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa, con cui ha avuto un pranzo privato solo alcuni giorni fa. Secondo alcuni, l’incontro è stato necessario per convincere la ministra a lasciare il suo ruolo, ma la titolare del Ministero del Turismo non ha voluto sbilanciarsi: “Non vi vengo a raccontare cosa ci siamo detti. La Russa è un amico e non mi abbandonerà mai“.
Santanchè: “Meloni la vedrò presto“
Se FdI a seguito del rinvio a giudizio ha scelto il silenzio come metodo di approccio, ora la situazione sembra prendere una piega un po’ diversa. Solo un paio di giorni fa, sempre in Arabia Saudita, Giorgia Meloni ha deciso di affrontare pubblicamente l’argomento. Dalla bocca del premier, però, non sono giunte rassicurazioni o parole di vicinanza e sostegno per la ministra del Turismo. Il Presidente del Consiglio ha infatti scelto il pragmatismo, chiarendo che al momento non ha certezze sul caso e che, anche per questo, bisognerà fare delle valutazioni sulla posizione di Santanchè.
La ministra di FdI, quindi, rivendica la possibilità di decidere per se stessa e al momento conferma la sua volontà di non dimettersi. “Non faccio nessun passo indietro, ero innocente ieri, sono innocente oggi e anche domani“, ha tuonato Santanchè da Gedda, rivendicando il principio di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La ministra ha infatti ricordato “la storia di garantismo” a cui appartengono lei, il suo partito e l’intera coalizione. Proprio questo stesso principio cardine, quindi, deve essere applicato alla sua situazione.
Sul versante del Presidente del Consiglio, Santanchè ribadisce l’assenza di crisi e tensioni ma sottolinea di non aver ancora avuto un colloquio diretto con il premier sulla questione. “La vedrò, la vedo spesso“, ha sostenuto tra un tiro di sigaretta elettronica e l’altro, ricordando i successi del suo ministero: “In due anni e mezzo abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi del governo“. Unica certezza, al momento, è il sostegno e l’amicizia che la legano al presidente del Senato, Ignazio La Russa: “In politica è molto difficile avere amici, io ne ho pochi. La Russa è uno di quelli. E saremo amici sempre, come i carabinieri“.
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