Trump minaccia nuovi dazi e l’Ue corre ai ripari, ma Metsola striglia: “La paura non serve”

Il pessimismo e la paura non aiuteranno l'Ue a divenire un fronte unito, almeno a livello economico, in grado di resistere agli attacchi del Tycoon. In questo senso, Metsola richiama l'Ue alle sue posizioni e ricorda l'alleanza e la vicinanza di interessi che accomunano Usa ed Europa. Intanto, Trump è oggi atteso in California, in una visita che segue i devastanti incendi di Los Angeles

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Con Trump, devi distinguere tra prenderlo alla lettera e prenderlo sul serio e io consiglio di prenderlo sul serio“, con poche parole, il presidente finlandese, Alexander Stubb, è riuscito a riassumere perfettamente la confusione che ormai da cinque giorni stringe l’Ue nella sua morsa. Cosa fare con il nuovo presidente Usa? Decreti, promesse, dazi, insulti e le continue danze della vittoria, sembrano essere parte di un film distopico, con protagonista un leader eclettico e purtroppo imprevedibile. A cinque giorni dal suo insediamento, Donald Trump cerca di mantenere fede alle promesse fatte agli americani e allo stesso tempo, forse, a quelle fatte a se stesso.

Così, dagli Usa giunge la notizia dell’inizio del piano di deportazione di massa che Trump decanta da mesi. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha annunciato che “538 immigrati, criminali illegalisono stati arrestati e che una buona parte di essi sono stati già deportati su aerei militari. L’annuncio è stato pubblicato su X, come se si trattasse dell’ennesima promessa da campagna elettorale e come a ricordare che, per i prossimi quattro anni, nessuno sarà al sicuro.

Washington, il presidente Usa Donald Trump
Il presidente Usa Donald Trump

I pericoli, però, riguardano anche coloro che non vivono all’interno dei confini degli Stati Uniti. Le promesse del Tycoon sull’aumento dei dazi e sulla possibile uscita dalla Nato preoccupano enormemente l’Unione europea, che potrebbe ritrovarsi con un nemico alle porte di casa. Già ieri, a Davos, il presidente ha mostrato una certa chiusura nei confronti dell’Ue, criticando apertamente l’approccio alle transizioni green ed energetica e la difficoltà che i Paesi membri hanno ad investire risorse veramente importanti in spese militari.

Metsola: “Non dobbiamo avere paura di Trump”

Proprio su questo punto, però, è intervenuta la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, che ha voluto esortare l’Unione ad avere maggiore fiducia in se stessa. Solo con i giusti procedimenti e le azioni meccaniche per migliorarsi, infatti, gli obiettivi futuri non saranno facilmente raggiungibili. “Ultimamente abbiamo perso un po’ troppo la fiducia in noi stessi“, ha sostenuto la presidente, esortando l’Ue a “non avere paura di Trump” e a smettere di affrontare ogni nuova situazione con il solito pessimismo.

Metsola ha quindi dato la sua lettura degli eventi, sottolineando come gli Usa e l’Europa siano alleati storici e come condividano gli stessi valori sia sulla democrazia che sullo Stato di diritto. In questo senso, quindi, Metsola tenta di minimizzare una questione che, già da prima dell’insediamento di Trump, era stata affrontata come un’emergenza da cui l’Ue avrebbe potuto non riprendersi più. La presidente dell’Europarlamento ha comunque sottolineato l’importanza di mettere in atto nuovi piani economici, per sfruttare al meglio il “potenziale finanziario enormeche possiede l’Ue, ridando allo stesso tempo fiducia al privato, affinché si crei una sinergia fruttuosa con il pubblico.

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La presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola

Affinché questo piano sia realmente efficace, però, è necessario che l’Europa riesca a trasformarsi in una unica entità, composta al suo interno da membri che hanno le stesse idee e i cui approcci sono condivisi. “Dobbiamo muoverci con onestà e coerenza, perché dobbiamo dire una cosa e non ventisette diverse“, ha infatti ammonito la presidente del Parlamento europeo.

I prossimi passi di Donald Trump

Mentre l’Unione europea tenta di riorganizzarsi per comprendere in che modo affrontare i pericoli rappresentati dall’amministrazione Trump, quest’ultimo sembra pronto a distaccarsi, ma solo per il momento, dalla politica estera per dedicarsi a quella interna. Nella giornata di oggi, infatti, il Tycoon visiterà due Stati piuttosto particolari, che vivono una situazione di disagio e i cui governatori hanno ricevuto dure critiche dal presidente. Si tratta del North Carolina che, lo scorso ottobre, è stato colpito dal catastrofico uragano Helene, e la California, reduce dai recentissimi incendi di Los Angeles.

Non è chiaro per ora in che modo Trump voglia gestire queste visite. In North Carolina, nel corso della campagna elettorale ha più volte sostenuto che lo Stato non ha ricevuto gli aiuti necessari dal governo Biden perché i cittadini sono a maggioranza repubblicana. Mentre in California, potrebbero crearsi dei dissidi con il governatore Newsom, avversario dei Repubblicani e da sempre loro avversario. Solo qualche giorno fa, Trump lo ha definito un “idiota” e per tutto il periodo degli incendi lo ha ribattezzato “Newscum“, un nomignolo offensivo che trasforma parte del suo nome in “rifiuto“.

Intanto dal Congresso Usa, c’è chi inizia a ragionare su come tenere al potere il Tycoon per il maggior tempo possibile. Andy Ogles, un repubblicano del Tennessee, ha quindi presentato una risoluzione congiunta per modificare il 22esimo emendamento, che attualmente proibisce a chiunque di svolgere più di due mandati come presidente. L’obiettivo sarebbe quello di cambiare la legge per permettere ai presidenti che hanno avuto due mandati non consecutivi di ricandidarsi per un terzo mandato. Una legge ad personam che però ha minime possibilità di essere adottata, in quanto per modificare la Costituzione è necessario il sostegno di due terzi della Camera e del Senato.

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