Trump dopo i dazi e le deportazioni, vuole colpire Biden: “Ha graziato tutti, ma non se stesso”

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Il neo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, non pecca di umiltà quando confessa ai microfoni di Fox News, durante la sua prima intervista da inquilino della Casa Bianca, di essere convinto che senza la sua elezionegli Stati Uniti sarebbero stati persi per sempre“. L’unico salvatore della patria, quindi, è pronto a risolvere i problemi della sua Nazione e a cercare di rendere la vita degli americani un po’ più semplice. Il tutto a discapito di chi non ha la fortuna di avere un documento che attesti la sua nazionalità e di tutte le Nazioni estere che hanno canali commerciali con gli Usa.

Così, Trump ricorda ai suoi elettori come egli voglia essere un presidente che “fa le cose“, ovvero che mantiene le promesse fatte nel corso della campagna elettorale. A seguito della sua elezione, comunque, il presidente continua a tenere comizi invece che discorsi e ad infuocare il suo popolo, promettendo grandezza e prosperità. “Tutti i problemi che ha l’America in questo momento sono risolvibili: con impegno, lavoro e soldi“, ha sostenuto ieri il Tycoon, di fatto non entrando nei dettagli di un argomento che per il momento copre settori piuttosto ampi.

L’immigrazione, la sburocratizzazione del governo Usa, i dazi ai Paesi esteri e la conclusione delle guerre sono i pilastri della politica trumpiana, che promette quattro anni di insicurezza e cambiamenti. Nel mezzo dell’intervista, però, tra le righe dei discorsi di Trump è stata letta una nuova promessa, che fino a questo momento non era ancora stata pronunciata. “Biden ha concesso grazie a destra e a manca. La cosa triste è che non ha graziato se stesso“, poche parole che però potrebbero presupporre la volontà del Tycoon di voler indagare il suo predecessore, da sempre ritenuto un avversario politico e privato.

Trump e i primi provvedimenti anti migranti

Dallo scorso 20 gennaio, giorno del suo insediamento, il presidente ha firmato circa un centinaio di decreti attuativi, riguardanti i temi più disparati. I primi che però il Tycoon vorrebbe realmente mettere in campo sono quelli riguardanti la controversa “deportazione di massa“, promessa negli scorsi mesi. Si tratta del tentativo di espellere dal territorio Usa tutti coloro che vi si trovano irregolarmente, ovvero tutti quegli individui entrati illegalmente nel Paese e che non hanno ancora regolarizzato la loro posizione.

Una minaccia che ha ovviamente mandato nuovamente nel panico il Paese, nella consapevolezza dei pericoli che questi provvedimenti potrebbero portare con sé. Già ieri, la Camera americana ha approvato il Laken Riley Act, la legge anti migranti della presidenza Trump che prevede la detenzione fino alla loro espulsione di un’ampia fascia di stranieri senza documenti. Questa, quindi, potrebbe essere la prima legge che il presidente firmerà nello Studio Ovale.

Inoltre, come sottolineato da France Press, l’amministrazione Usa ha già sospeso fino a nuovo ordine tutti gli arrivi negli Stati Uniti  di rifugiati che hanno chiesto asilo, anche per coloro che hanno ottenuto l’approvazione della loro richiesta. Invece, i richiedenti asilo presenti nel paese continueranno a beneficiare dei servizi forniti. Fa discutere, poi, la decisione del Tycoon di reinserire all’interno dei documenti Usa della dicituraalieno“, in riferimento ai cittadini stranieri. Questo termine era stato eliminato da Biden e sostituito con la dicitura “non cittadino“.

Trump rassicura su TikTok e 6 gennaio

Nel corso della sua intervista, poi, il presidente Usa ha affrontato due degli argomenti che maggiormente interessano gli statunitensi. Innanzitutto ha rinnovato la promessa di riportare a casa i protagonisti delle rivolte del 6 gennaio 2021, quando il Congresso Usa fu preso d’assalto dai sostenitori di Trump. “Sono stati trattati come i peggiori criminali. E stavano solo protestando perché le elezioni del 2020 erano state truccate“, ha spiegato Trump, attaccando poi il suo predecessore. “Biden ha graziato i membri della commissione speciale solo perché sa che hanno commesso dei crimini“, ha spiegato Trump in riferimento agli agenti e ai commissari che hanno indagato su questi fatti.

Per quanto riguarda TikTok, invece, il Tycoon ha voluto specificare che la piattaforma social rimarrà attiva negli Stati Uniti e che sarebbero già presenti degli acquirenti interessati. Rispondendo a chi ha criticato questa sua scelta, Trump ha risposto sottolineando che è il momento di porre fine alla retorica per cui tutto ciò che viene dalla Cina è un rischio. “Tutto è fatto in Cina. i cellulari, i computer, perché allora non menzionare quelli?“, ha chiesto il miliardario, tentando poi di minimizzare le accuse per cui il governo cinese userebbe l’App per rubare dati americani.

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