Mentre Daniela Santanchè prosegue con i suoi incarichi, annunciando incontri, accordi, interviste e piani futuri, Palazzo Chigi continua a riflettere sulla sua posizione. La ministra del Turismo rischia infatti di perdere la sua poltrona a causa delle grane giudiziarie che la vedono protagonista. Lo scorso 17 gennaio, la giudice per l’udienza preliminare di Milano, Anna Magelli, ha rinviato a giudizio la titolare del ministero del Turismo per falso in bilancio, in relazione all’inchiesta che riguarda i conti di Visibilia Editore. Quest’ultima è una società fondata dalla stessa Santanchè, da cui si è però distaccata dal 2022 sia a livello di cariche che di quote.
Ora, quindi, si riflette sulle decisioni che potrebbe prendere l’esecutivo Meloni. A far sorgere dubbi sulla questione, il vertice di Palazzo Chigi che si è svolto oggi alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Nella stessa sede sono stati infatti avvistati il presidente dei deputati del partito, Galeazzo Bignami, e il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan. Proprio la presenza di quest’ultimo avrebbe fatto ipotizzare che potrebbe essere proprio lui prescelto come successore di Santanchè.
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Secondo fonti interne alla maggioranza, sembrerebbe che il centrodestra si sia diviso sulla vicenda. Da un lato vi sarebbero gli esponenti che, in nome del garantismo, non vorrebbero l’allontanamento della ministra. Dall’altro, invece, ci sono quelli che preferirebbero chiudere al più presto la questione, evitando di attendere il 29 gennaio, ovvero la data in cui la Cassazione deciderà se l’inchiesta sulla truffa all’Inps per i versamenti Covid di Visibilia debba rimanere a Milano o passare a Roma.
Tra i primi risultano il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Un rinvio a giudizio, come lei sa, non vuol dire nulla. Aspettiamo che la giustizia si esprima“, ha infatti sostenuto il primo, chiarendo che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio. La seconda carica dello Stato ha invece sostenuto di non aver parlato con il premier del caso Santanché e di conseguenza le “ricostruzioni che fanno alcuni giornali sono prive di ogni riscontro“.
Caso Santanché, Malan: “Piena fiducia“
Bignami e Malan, intercettati dai cronisti al termine del vertice a Palazzo Chigi, hanno smentito la possibilità, dichiarando che la riunione ha avuto tutti altri argomenti. “Abbiamo parlato di concessioni autostradali“, ha spiegato Bignami, sottolineando inoltre che da avvocato il principio di presunzione di innocenza è uno degli elementi fondamentali da rispettare sempre. “Le contestazioni che le sono state mosse e che hanno determinato il rinvio a giudizio, fondate su una mancata rivalutazione degli ammortamenti societari, rappresentano una materia molto tecnica suscettibile di interpretazioni“, ha sostenuto il presidente dei senatori.
Proprio questa dichiarazione, però, sembrerebbe non prendere in considerazione la decisione della Cassazione sulla presunta truffa all’Inps nel periodo della pandemia da Covid-19. “Piena fiducia in Santanchè? Il ministro Santanchè è ministro, abbiamo votato la fiducia… Certo“, ha invece sostenuto Malan, preferendo non concedere ulteriori dichiarazioni e lasciando quindi crescere i dubbi sulla questione.
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