Dazi Usa, Lagarde critica le scelte di Trump ma sferza l’Ue: “Dobbiamo saper rispondere”

L'esortazione della presidente della Bce segue quella della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ieri ha spiegato i primi obiettivi che la commissione intende perseguire per rafforzare l'economia dell'Unione. Decarbonizzazione, indipendenza dai fossili russi e diminuzione dei prezzi dell'energia sono dunque i passi cruciali da compiere per allontanarci dal baratro della crisi

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Sono “discutibili” i tentativi di Donald Trump di rafforzare la politica interna degli Stati Uniti attraverso una prova di forza nei confronti dell’Europa, del Canada e della Cina, almeno secondo quanto dichiarato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, eppure l’Ue deve riorganizzarsi e imparare a gestire un’emergenza che potrebbe rivelarsi catastrofica. “Dobbiamo sapere come rispondere“, ha infatti sottolineato l’economista, consapevole che le promesse del Tycoon potrebbero trasformarsi in realtà prima di quanto preventivato.

Un monito che ricalca le parole pronunciate ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che si è detta pronta a vestire i panni di una negoziatrice, al fine di costruire un futuro sostenibile a livello economico per la comunità europea e soprattutto che non vada ad intaccare i valori che fino a questo momento hanno caratterizzato la vita dell’Unione europea. Di fronte alla possibilità che le esportazioni verso gli Stati Uniti diventino meno remunerative, quindi, gli Stati membri dell’Ue dovranno trasformarsi in un fronte comune, capace di affrontare l’emergenza e di sopravvivere.

Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump
Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump

Siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica“, ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, dicendosi consapevole del fatto che queste novità non piacciano affatto agli europei. “I nostri valori non cambiano, ma per difenderli alcune cose devono cambiare, dobbiamo essere forti economicamente“, ha ricordato Von der Leyen, ribadendo che l’Ue dovrà imparare a confrontarsi con potenze di dimensioni continentali, che si confrontano tra loro prevalentemente in base ai loro interessi.

Lagarde: “Sui tassi propendiamo al taglio graduale”

A margine dei lavori del World Economic Forum a Davos, la presidente della Bce ha annunciato grandi novità sul tema del taglio dei tassi di interesse. La sfida rappresentata da Trump, infatti, non è l’unica che l’Ue dovrà affrontare, ma è anche strettamente collegata a tutte le altre crisi finanziarie che attraversano l’Unione. “Il ritmo dei tagli dipenderà dai dati, ma i movimenti graduali sono quelli che al momento mi vengono in mente“, ha dichiarato Lagarde, sottolineando però che le squadre di economisti continuano a riflettere sulla possibilità di tagli più incisivi.

Non c’è riluttanza a considerare una sforbiciata più grande dei 25 punti“, ha infatti sostenuto, ricordando però che la Bce ha dato inizio agli sgravi con un certo anticipo, proprio per poter procedere con tagli graduali e non eccessivamente pericolosi. Nessun ritardo, insomma, sulla tabella di marcia, anche se alcuni detrattori continuerebbero a sostenere il contrario. “Al momento siamo ben posizionati per raggiungere il nostro target in modo sostenibile“, ha quindi rassicurato la presidente della Bce.

Per quanto riguarda, invece, le possibili conseguenze della ripresa dell’inflazione Usa, Lagarde si dice piuttosto tranquilla. “Sarebbe un problema loro“, ha infatti minimizzato, ricordando che il target europeo della disinflazione per il momento sembra raggiungibile già nel 2025. L’unico fatto che in qualche modo potrebbe però inficiare questo processo è quello dell’andamento euro-dollaro, su cui però non si è soffermata.

Von der Leyen: “Per gli europei, la corsa globale inizia a casa nostra”

La presidente della commissione Ue ha stilato una serie di punti fondamentali che l’Ue dovrà seguire per affrontare il post-Trump e il possibile aumento dei dazi, con particolare attenzione alla costruzione di un’economia che sia forte e unita. “Prima di tutto, abbiamo del lavoro da fare qui a casa“, ha sottolineato Von der Leyen, ricordando come l’Europa abbia effettivamente tutti gli strumenti per rivestire un ruolo cardine nell’economia.

Von der Leyen
La Presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen

La leader tedesca ha infatti messo in luce come l’Ue sia un “porto sicuro in acque agitate” proprio grazie alla lunga tradizione del suo settore privato, alle qualità della sua forza lavoro e soprattutto grazie ad un mercato unico che è composto da 450 milioni di persone. Tutto questo, da solo, non ha importanza perché la assume solo attraverso la giusta attenzione che le viene rivolta dai singoli Stati membri. Per gli europei, quindi, “la corsa globale inizia a casa nostra“.

Anche in questo senso, quindi, il rapporto stilato da Draghi lo scorso settembre diventa cruciale proprio per gli obiettivi che pone alla comunità europea. Von der Leyen ha annunciato che l’Ue ha intenzione di concentrarsi inizialmente su tre questioni focali: “Primo, colmare il divario di innovazione con i nostri concorrenti; secondo, una tabella di marcia comune per decarbonizzazione e competitività; terzo, rafforzare la nostra resilienza e sicurezza economica“.

Si tratta, quindi, di risolvere le prime tre emergenze che riguardano l’Unione e soprattutto riuscire a costruire un presente che sia più sostenibile, sia a livello finanziario che ecologico. Per raggiungere tali obiettivi, però, la strada non è semplice. Innanzitutto gli Stati membri dovranno riuscire a diversificare le proprie forniture energetiche per neutralizzare la dipendenza russa, per poi investire anche in tecnologie pulite di nuova generazione e infine mobilitare capitali privati al fine di modernizzare le reti e le infrastrutture di stoccaggio.

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