Catastrofi naturali e prevenzione, Liris (FdI): “Non basta reagire, servono norme e tecniche per le sfide future”

Il convegno "Imprese, attività produttive e luoghi di lavoro alla prova dei rischi ambientali", tenutosi nella sala ISMA del Senato della Repubblica su iniziativa del senatore di FdI Guido Liris ha visto la partecipazioni di esperti e professionisti dei settori edile, ingegneristico e universitario, concentrati sulla risoluzione della piaga delle conseguenze delle catastrofi naturali in Italia, che continuano a provocare danni ingenti al settore produttivo e finanziario del nostro Paese

6 Min di lettura

Le tragedie possono essere un modo per ripensare il proprio territorio, anche attraverso le nuove tecnologie“, ha sostenuto il senatore di FdI Guido Liris nel suo intervento al convegno “Imprese, attività produttive e luoghi di lavoro alla prova dei rischi ambientali“, tenutosi nella sala ISMA del Senato della Repubblica su sua iniziativa. Un incontro che ha visto partecipare diversi esperti del settore, al fine di costruire un quadro che risponda alle richieste del nostro Paese che, come sottolineato dal senatore, “è un territorio eccezionale, bellissimo ma molto fragile, esposto a una variegata capacità distruttiva da parte della natura“.

Il convegno si è trasformato in un’occasione unica per affrontare un tema che fino ad oggi è rimasto relegato in ambiti settoriali, grazie agli interventi dell’esperto di assicurazioni, Carlo De Simone, del commissario straordinario ricostruzione sisma Centro Italia 2016-2017, Guido Castelli, del componente della commissione Bilancio del Senato, Dario Damiani, dell’esperto di ingegneria e progettazione, Stefano Curli, del capo Ufficio Legislazione Mimit, Giulio Veltri, di Francesco D’Annibale, dell’Università de L’Aquila, di Stefano Tennina di Westaquila e di Giovanni Rebecchi di Isaac antisismica.

Il fulcro dell’iniziativa, quindi, è stato quello di affrontare il nuovo quadro normativo riguardante il rischio catastrofale, con un’attenzione particolare ai fenomeni sismici e alluvionali, che purtroppo si verificano con una certa frequenza sulla nostra penisola. La prevenzione, dunque, diventa l’arma fondamentale per combattere le conseguenze di questi fenomeni, proprio perché permette di anticipare le emergenze e non solo di agire dopo la loro manifestazione.

Liris: “Le norme e le tecnologie possono fare la differenza

Siamo ormai diventati i migliori nella reazione, cioè in quella che è la capacità di risposta sia in termini di protezione civile sia di ricostruzione” ha infatti ricordato Guido Liris, sottolineando però come sia ormai necessarioimparare dalle tragedie soprattutto perché si limitino i danni a livello non soltanto umano ma anche a livello di tessuto produttivo“.

Così, l’apertura di un tavolo di confronto tra esperti diventa una necessità non più rimandabile, perché “le norme, le scienze, le tecnologie e le tecniche, che si possono mettere in campo, possono fare la differenza, costruendo una sorta di letteratura di riferimento a cui accedere in termini di prevenzione“. Il tutto sempre con uno sguardo rivolto al futuro, al fine di mettere in atto attività di prevenzione che possano rendere il nostro Paese pronto, non solo a reagire, ma anche a difendersi dalle forze instancabili della natura.

Progetto senza titolo 2025 01 21T165846.178
Il senatore di FdI, Guido Liris

Indagare il territorio per comprendere i rischi che lo caratterizzano, tipizzarlo in base ai differenti fattori di pericolo e costruire modelli di riferimento adatti ad anticiparli, diventano quindi i nuovi obiettivi che l’esecutivo Meloni intende perseguire. L’obiettivo finale è quello di trasformare l’Italia e le sue imprese in soggetti che siano in grado di resistere alle catastrofi naturali, per evitare costi esorbitanti sia per lo Stato che per le aziende stesse.

Il tema delle polizze assicurative per le aziende

Lo strumento individuato per sopperire a questa difficoltà è quello dell’assicurazione preventiva da parte delle stesse aziende, che potranno quindi avere benefici di grande importanza a fronte di costi sostenibili. Al momento, però, la situazione è ancora in uno stato embrionale, come sottolineato dal commissario straordinario Guido Castelli: “Nel 2023 appena il 25% del patrimonio danneggiato da eventi estremi era coperto da assicurazione“. Con il governo Meloni, quindi, la situazione sta trovando una quadra differente, con la costruzione di “un ecosistema all’interno del quale il mondo assicurativo possa rispondere a questa esigenza offrendo  prodotti adeguati e a costi sostenibili“.

Il senatore Dario Damiani ha poi ricordato come al momento il rischio ambientale sia ancora sottovalutato, per cui quando si verifica un evento nefasto le conseguenze sono purtroppo “danni ingentissimi“. In questo senso, quindi, risulta fondamentale l’intervento di Carlo De Simone, che ha evidenziato come “l’obbligo assicurativo contro le catastrofi naturali per le aziende sia un passo importante per la protezione del nostro sistema industria“, ma come al contempo questo da solo non sia abbastanza: “Occorre uno sforzo da parte di tutti, Imprese, Assicuratori, Governo.

Il cambiamento, dunque, giungerà tramite l’obbligo amministrativo che costruisce un sistema di sinergia pubblico-privato, in quanto “unisce aziende e agenzie assicurative e coinvolge lo Stato attraverso il Sace, che offre un servizio di assicurazione“, come evidenziato da Giulio Veltri. “Questi interventi sulle strutture sono poco invasivi, sostenibili economicamente e portano garanzie fondamentali per queste aziende“, ha poi sottolineato Stefano Curli, chiarendo quindi come tutti possano e debbano comprendere quanto questa iniziativa sia indispensabile.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo