Meloni rilancia i rapporti con i leader mondiali: “Banalmente la politica estera è politica interna”

Con un post pubblicato sui suoi canali social, in cui si susseguono le immagini dei suoi incontri con i leader mondiale, Meloni difende le scelte del suo esecutivo, ricordando che la costruzione di rapporti stabili con le Nazioni estere si trasforma "in una porta aperta per le nostre imprese, per i nostri prodotti"

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Giorgia Meloni sfrutta un momento storico particolarmente positivo per pubblicare sui social un video in cui si susseguono una serie di immagini che la vedono in compagnia dei più grandi leader del mondo. “Mi chiedono spesso perché’ io vada così tanto all’estero, perché dedichi così tanta parte della mia energia alla politica estera“, scrive il premier nella caption del video, sottolineando le critiche che dall’inizio del suo mandato hanno accompagnato la sua amministrazione.

Il Presidente del Consiglio, quindi, ha deciso di ribadire un concetto che in passato ha chiarito più volte, ovvero che “banalmente la politica estera, è politica interna“. Secondo Meloni, infatti la costruzione di rapporti stabili con le Nazioni estere si trasforma “in una porta aperta per le nostre imprese, per i nostri prodotti“, per cui diventa un’occasione unica per il settore industriale del nostro Paese e per i nostri imprenditori.

In questo senso, quindi, il premier ha mandato un messaggio all’Italia e a tutti coloro che potrebbero beneficiare dei rapporti che il suo esecutivo sa tentando di costruire. “Ecco perché io faccio del mio meglio per aprire quelle porte perché so che una volta che è stata aperta il resto del lavoro lo farete voi“, ha infatti sostenuto Meloni, tentando nuovamente di giustificare l’impegno profuso in politica estera. Un messaggio che segue di poche ore le immagini che hanno immortalato il premier nella Rotonda del Congresso Usa, durante il giuramento del neo presidente statunitense Donald Trump.

Giorgia Meloni al giuramento di Donald Trump

Seduta vicino a presidente argentino Javier Milei, i due sono gli unici leader mondiali invitati direttamente dal Tycoon al suo giuramento. Un invito che ha creato notevoli polemiche, soprattutto per il ruolo che Meloni potrebbe vestire come mediatrice tra i rapporti dell’Ue e gli Usa. Una sorta di “ponte“, come è stato scritto nelle scorse settimane che, però, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. La volatilità che caratterizza la figura di Trump, infatti, non garantire che quest’ultimo possa voler mantenere dei rapporti proficui con il Vecchio continente. Restano nella storia, infatti, le parole del Tycoon che in passato è giunto a definire l’Europa un vero e proprio “nemico” degli Stati Uniti d’America.

Proprio per questo, il Presidente del Consiglio ha riflettuto a lungo sui pro e i contro della sua partecipazione, decidendo di sciogliere la riserva solo alcuni giorni prima del 20 gennaio, data dell’insediamento di Trump. Il premier è quindi volata a Washington accompagnata da due fedelissimi di Fratelli d’Italia. Si tratta del suo vice Carlo Fidanza e del segretario generale di Ecr Antonio Giordano.

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