L’uragano Trump sta per aprire una nuova era e sembra che il mondo abbia iniziato già a rispondere ai richiami che il tycoon continua a pronunciare da mesi. L’ultimo a contattare il presidente eletto, tra poche ore ufficialmente insediato, è stato il leader della Russia, Vladimir Putin. Impegnato nel conflitto contro l’Ucraina, il titolare del Cremlino ha voluto innanzitutto dimostrare la sua apertura verso gli Stati Uniti e alla possibilità di discutere di una possibile cessazione delle ostilità con Kiev.
Un passo in avanti che si attendeva da mesi, che potrebbe cambiare radicalmente le regole del gioco oppure trasformarsi in un vero e proprio bluff. Indipendentemente da quanto accadrà in futuro, il contatto tra la Casa Bianca e il Cremlino trasforma il giorno dell’insediamento di Trump in un successo ancora più sentito. Il miliardario, infatti, nel corso della sua campagna elettorale aveva promesso di poter chiudere il conflitto russo ucraino “in meno di 24 ore“. Ad oggi, questa possibilità non sembra più realizzabile ma l’auspicio è ancora quello di concludere la guerra entro il 2025.
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Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha poi voluto porgere le sue congratulazioni al tycoon, dichiarando di attendere la possibilità di avere un colloquio telefonico con il neo-eletto presidente Usa. Il contatto con il titolare del Cremlino, diventa quindi il secondo punto sulla lista della politica estera di Trump. Il tycoon ha infatti già annunciato di avere l’intenzione di incontrare il presidente cinese Xi Jinping nel corso dei primi 100 giorni del suo mandato.
Putin: “Non serve tregua ma pace a lungo termine“
Vladimir Putin, in una nota inviata alla Casa Bianca, ha riconosciuto che il percorso che ha portato Trump alla vittoria “non è stato facile sotto tutti gli aspetti” e ha poi confermato che i rapporti tra le due Nazioni saranno “costruiti su basi paritarie e reciprocamente rispettose“. Un messaggio che quindi fa ben sperare e apre alla possibilità che gli Usa possano giocare un ruolo fondamentale all’interno del raggiungimento del cessate il fuoco.
Proprio su questo ultimo argomento, però, Putin ha voluto essere chiaro: “L’obiettivo del dialogo con gli Stati Uniti non dovrebbe essere una tregua ma una pace a lungo termine“. Il presidente russo ha infatti chiarito che nel primo caso, l’Ucraina avrebbe la possibilità di raggruppare le proprie forze e poi riarmarsi, mentre con una pace definitiva, si raggiungerebbe il “rispetto degli interessi legittimi di tutte le parti, di tutti i popoli che vivono nella Regione“,
Il senso dell’operazione militare speciale che la Russia continua a portare avanti in Ucraina è proprio questo, ovvero la protezione dei cittadini che vivono sotto l’egida di Mosca. “La cosa più importante qui è eliminare le cause profonde della crisi, di cui abbiamo parlato molte volte“, ha sostenuto Putin. Donald Trump ha quindi dichiarato la sua intenzione di sentire il presidente russo subito dopo il suo insediamento e il tema principale del colloquio riguarderà proprio la possibilità di organizzare un incontro per discutere della fine della guerra in Ucraina.
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