Usa, Biden sfrutta le sue ore finali: Grazia preventiva concessa ai nemici di Trump

Il virologo Anthony Fauci, l'ex capo di Stato maggiore Mark Milley e i componenti della commissione speciale che ha indagato sui fatti del 6 gennaio 2021 sono stati "graziati preventivamente" per evitare che Trump possa accusarli al solo scopo di vendicarsi

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Mancano poco meno di tre ore alla fine ufficiale del mandato di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti d’America e al conseguente inizio di quello di Donald Trump, eletto lo scorso 5 novembre nel corso delle elezioni presidenziali. Il democratico, però, non sembra voler passare le ultime ore da Capo dello Stato degli Usa in panciolle ma preferisce spenderle per mandare messaggi piuttosto duri al suo successore e per rinforzare quanto messo in atto nel corso degli scorsi quattro anni.

Poco fa, dunque, Joe Biden ha deciso di concedere la “grazia preventiva” ad una serie di personaggi che hanno avuto seri trascorsi con Donald Trump e che da esso sono stati minacciati con procedimenti giudiziari. Si tratta nello specifico del virologo Anthony Fauci, dell’ex capo di Stato maggiore Mark Milley e dei componenti della commissione speciale che si è occupata dell’attacco del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti. Tutti questi personaggi, infatti, potrebbero presto finire nel mirino dei tycoon a causa di dichiarazioni e atti compiuti in passato contro di lui.

Il 47esimo Presidente Usa Donald Trump
Il 47esimo Presidente Usa Donald Trump

Onde evitare, quindi, che la vendetta trumpiana li colpisca, Joe Biden ha deciso di proteggerli, concedendo loro quelle che potrebbero essere le ultime grazie nel corso del suo mandato. “Questi pubblici funzionari hanno servito la nostra nazione con onore e distinzione, e non meritano di diventare il bersaglio di procedimenti giudiziari ingiustificati e motivati politicamente“, si legge nella nota rilasciata dalla Casa Bianca con cui Biden ha annunciato le grazie preventive e con cui sostanzialmente ha messo in atto l’ennesimo sgambetto al suo successore.

Biden: “Sono minacciati solo per aver svolto il loro lavoro

Joe Biden ha accompagnato le grazie preventive con un discorso in favore di coloro che hanno esercitato il loro diritto di parola mentre portavano a termine i compiti loro affidati dallo Stato e che per questo ora rischiano di subire le conseguenze dell’ira di Trump. “I pubblici ufficiali sono la linfa della nostra democrazia“, ha ricordato il presidente uscente, sottolineando come questi siano sempre di più “oggetto di minacce e intimidazioni per aver svolto in modo fedele il proprio dovere“.

Così, proprio per evitare che ingiustizie di questo tipo si ripresentino, Biden ha deciso di proteggerli anticipatamente dal “rischio di azioni penali nei loro confronti da parte di Donald Trump e della nuova amministrazione“. Il democratico ha quindi fatto riferimento alle minacce di incriminazioni penali che Trump stesso avrebbe pronunciato nei confronti dei destinatari delle grazie, per poi specificare che queste ultime “non devono essere intese come un riconoscimento di comportamenti sbagliati o come un’ammissione di colpa“, ma come la consapevolezza che ora gli Usa devono a questi uomini e a queste donne il riconoscimento che meritano per il lavoro svolto finora.

I problemi di Trump con Fauci e Milley

I due principali graziati, Fauci e Milley, sono finiti nel mirino di Trump per affermazioni negative pronunciate nei confronti del presidente nel corso del suo primo mandato o subito dopo la sua conclusione. Nel caso del virologo la questione risale ai tempi del 2020, nel corso della prima ondata di Covid-19 negli Usa. Il professionista ha infatti più volte specificato che l’amministrazione avrebbe mal gestito l’emergenza e in una intervista al Washington Post ha specificato l’errore di Trump di affidarsi al dottor Scott Atlas, in quanto questo non sarebbe un esperto di malattie infettive.

Nel corso della sua seconda campagna elettorale, nella città di Opa-Locka, in Florida, Trump si sarebbe lasciato andare ad un messaggio ben preciso nei confronti di Fauci. Mentre la folla urlava minacce, come “brucia Fauci“, il repubblicano ha colto l’occasione per dichiarare: “Non ditelo a nessuno, ma lasciatemi aspettare un po’ dopo le elezioni“.

I rapporti tra Trump e Milley sono invece più complicati. A seguito dell’attacco dei sostenitori del tycoon al Congresso, lo scorso 6 gennaio 2021, il capo di Stato maggiore si è assunto la responsabilità di bloccare ogni possibilità per Trump di dare inizio a operazioni militari, compresi gli attacchi nucleari. Inoltre, nel corso di un’intervista avrebbe definito l’ex presidente Usa unfascista“. Proprio per questo, l’amministrazione Biden teme che nel corso del suo nuovo mandato Trump decida di cedere al richiamo della vendetta e punire duramente Milley.

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